I dati sull’occupazione Usa e le parole di Draghi spingono i listini. In Europa Piazza Affari chiude a +0,95% a 21.884 punti mentre lo spread riscende a quota 156 punti base. Bene anche Parigi (+1%), Madrid (+0,67%), Francoforte (+1,19%) eLondra (+0,72%). Nuovo record oltreoceano dove il Dow Jones (+0,45%) ha toccato quota 17.000 per la prima volta. L’S&P 500 sale dello 0,39% e il Nasdaq dello 0,46%. L’euro si indebolisce sul dollaro e il cambio scende dello 0,37%, a 1,3610.
Nel Vecchio Continente il presidente della Bce Mario Draghi ha lasciato invariato il costo del denaro allo 0,15% e ha confermato la politica accomodante avviata nella riunione dello scorso giugno con un ampio pacchetto di misure. Inoltre, ha aggiunto che c’è unanimità sull’uso di misure non convenzionali in caso di discesa dell’inflazione. Nel frattempo la Bce stima che dai nuovi Tltro arriveranno mille miliardi di euro per imprese e famiglie. Le Targeted Longer Term Refinancing operations saranno otto. La prima 18 settembre, l’ultima a giugno 2016.
Oltreoceano il mercato attendeva i dati sul lavoro Usa. Il tasso di disoccupazione è sceso a sorpresa al 6,1% dal 6,3% di maggio contro previsioni di una conferma del livello del mese precedente. Sono stati creati 288mila nuovi posti di lavoro nel mese di giugno, un risultato decisamente migliore delle attese degli analisti, che si attendevano un miglioramento limitato a 211mila impieghi. Le richieste di sussidi alla disoccupazione sono salite di duemila unità nella scorsa settimana a 315mila unità, in linea con le attese. Ha battuto le aspettative, seppur lievemente, anche il dato sul deficit della bilancia commerciale Usa che è calato a maggio a 44,39 miliardi da 47,24 miliardi in aprile. Leggermente peggio ha invece fatto l’indice Ism servizi che è sceso lievemente in giugno a 56 punti dai 56,3 punti di maggio. Il petrolio Wti cede lo 0,73% a 103,73 dollari al barile.
A Piazza Affari brilla Mediaset (+3,87%) sull’attesa per un accordo su Digital+ e sulle indiscrezioni del raggiungimento di un accordo. “Per il momento non esiste un completo e definitivo accordo tra Mediaset e Telefonica” sulla questione Digital+, ha precisato nel pomeriggio una nota della controllata spagnola di Mediaset in merito alle indiscrezioni circolate di un accordo raggiunto tra le parti in merito alla vendita del 22% della pay-tv da Mediaset Espana a Telefonica. Domani scadono le opzioni a disposizione di Mediaset Espana in merito a D+ dopo l’accordo raggiunto da Telefonica con Prisa che ha permesso al gruppo tlc di raggiungere il 78% del capitale nella tv a pagamento. L’ultima offerta formale di Telefonica per il 22% è stata di 355 milioni. Nel frattempo, i Pesenti (gruppo Italmobiliare) in seguito all’operazione di conversione delle azioni di risparmio Rcs in ordinarie, hanno visto diluire la partecipazione in Rcs al 2,75%. Lo ha reso noto Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italcementi e di Italmobiliare, nel corso di una conferenza stampa sulla chiusura dell’Opa che il gruppo cementiero ha lanciato su Ciments Francais.
Sale Luxottica del 3,85% dopo la conferma del Buy da parte di Deutsche Bank e target price a 46,5 euro. Bene ancheFinmeccanica, +3,19%. Oggi il nuovo ad Moretti ha annunciato che entro l’anno sarà presentato il piano industriale completamente nuovo.
Telecom +2,22%. Procede il progetto di scissione della holding Telco. Le quattro nuove newco si chiameranno Telco Te Spa, Telco AG, Telco IS e Telco MB e faranno capo rispettivamente a Telefonica, Generali, Intesa Sanpaolo e Mediobanca ed erediteranno le partecipazioni in Telecom Italia. La ripartizione precisa dei debiti di Telco (tra finanziamento bancario di 660 milioni e prestito soci da 1,75 miliardi più 70 milioni di interessi) prevede: a Telco Te, al quale andrà il 14,77% di Telecom faranno capo debiti per 1,636 miliardi e un patrimonio netto per 193,75 milioni; a Telco AG 479,1 milioni di debiti pro quota e 56,7 milioni di patrimonio; a Telco IS e Telco MB, entrambi titolari dell’1,64% del gruppo tlc debiti per 182 milioni e un patrimonio netto di 21,54 milioni.In fondo al Ftse Mib troviamo Banco Popolare -2,79%, Enel -0,82%, Tod’s -0,65%. Fincantieri invariata nel primo giorno di quotazione mentre Fineco balza ancora del 4,25% totalizzando un +12% nelle prime due sedute dalla quotazione.