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Draghi: l’Italia ha ancora bisogno d’Europa

Il presidente della Bce ritira il premio Cavour 2016 – “Ieri come oggi serve solidarietà e collaborazione per governare i problemi” – E non manca una frecciata contro il protezionismo

Draghi: l’Italia ha ancora bisogno d’Europa

Mario Draghi contro l’euroscetticismo e il protezionismo. L’Italia “continuerà ad avere bisogno dell’Europa per affrontare le sfide che si porranno nel corso della sua esistenza. La collaborazione internazionale è l’unico modo di governare problemi che gli stati nazionali non riescono ormai da molto tempo a risolvere da soli”. Queste le parole pronunciate oggi dal presidente della Bce in conclusione del suo intervento a Santena, dove ha ricevuto il premio Cavour per avere mantenuto l’indipendenza della Banca Centrale Europea.

“Specialmente quando la situazione è di diffusa instabilità sia a livello nazionale sia sul piano internazionale – ha aggiunto il numero uno dell’Eurotower – è necessaria una conduzione che mantenga saldamente il potere di iniziativa politica, guardando alla partecipazione di altre forze politiche e di altri governi come momenti di forza e non di sterile condivisione del potere”.

Ieri come oggi, secondo Draghi, “il rapporto con l’Europa è fondato sulla solidarietà derivante dal mutuo beneficio e sulla responsabilità degli stati nazionali indipendenti”. Ed è su questa strada che bisogna continuare, a cominciare dall’Italia, che “per crescere ha bisogno dell’Europa“.

Il presidente della Bce non ha fatto alcun riferimento esplicito agli scenari prospettati dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, ma un cenno al dibattito sulla possibile svolta protezionista degli Stati Uniti si può leggere nel richiamo al programma economico di Cavour, in cui fu “centrale l’impegno incessante per la riduzione delle barriere doganali (conseguita tramite una serie di trattati bilaterali)?e per l’integrazione dei mercati, nella convinzione che la concorrenza fosse lo stimolo essenziale per elevare l’efficienza produttiva e promuovere il progresso tecnologico”.

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