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Draghi, l’industria e l’America rendono scintillante la Borsa, maglia rosa d’Europa: + 2%

Ieri sera la Fed di Ben Bernanke ha confermato la strategia attuale di acquisto di bond da 85 miliardi di dollari al mese rimandando indicazioni su un eventuale inizio del tapering, oggi la Bce di Mario Draghi ha rassicurato su tassi “bassi a lungo”, precisando che l’attuale tasso d’interesse non rappresenta la soglia minima. Queste rassicurazioni, accompagnate da dati economici migliori delle attese, hanno spinto Wall Street su nuovi record e le Piazze europee a chiudere in deciso rialzo: Milano +2,04%, Parigi +1,13%, Francoforte +1,6%, Londra +0,9%, Madrid +1,27%. Lo spread Btp-Bund chiude a 274 punti.

In Italia l’indice dei direttori acquisti (Pmi) manifatturiero italiano torna a segnalare crescita del settore per la prima volta in due anni, a luglio a 50,4 da 49,1 di giugno e contro stime per 49,7. La previsione era per 49,7. Deludono invece la Francia e la Spagna. A Madrid si riprende però il settore auto con vendite aumentate del 14,8% a luglio, il migliore dato dal 2010 grazie secondo gli operatori al terzo piano di incentivi, entrato in vigore la settimana scorsa.

Negli Stati Uniti le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione calano ai minimi da cinque anni, a quota 326.000 da 345.000 della settimana prima (dato rivisto), il livello più basso da gennaio del 2008. L’indice Pmi dell’attività manifatturiera negli Stati Uniti è salito sui massimi dall’aprile 2011, a 55,4 punti in luglio, dai 50,9 punti del mese precedente, segnando un risultato nettamente superiore alle attese degli analisti che si aspettavano un aumento a 52 punti. In calo sensibile però le spese per le costruzioni negli Stati Uniti con – 0,6%, peggio delle attese degli analisti che si attendevano un rialzo pari allo 0,3%. 

In Cina a luglio l’indice della produzione industriale è leggermente cresciuto in luglio in Cina, secondo i dati diffusi oggi dal governo di Pechino. Il Purchasing Manager Index (Pmi) per luglio è stato del 50,3% contro il 50,1% di giugno. Il che per alcuni economisti indica una stabilizzazione dell’economia. Il petrolio Wti balza del 2,52% a 107,68 dollari al barile, il cambio euro dollaro scende dello 0,65% a 1,3216 mentre la conferma della politica espansiva sostiene l’oro a 1.314 dollari l’oncia (+0,09%).

A Wall Street il Nasdaq ha aggiornato nuovi record e sale dello 0,82% a 3.115 punti, il Dow Jones sale dello 0,8% a 15.623 punti e l’S&P si porta sui massimi intraday di sempre oltre 1.700 punti. A Piazza Affari vola Prysmian (+7%) che ha diffuso i conti del semestre e ha indicato un secondo semestre in miglioramento confermando l’Ebitda di fine anno. In evidenza anche le banche con Bper in rialzo del 5,35%, Banco Popolare +4,18%, Ubi +3,07%, Unicredit +3,42%, Bpm +3,08%. In rosso Mps -0,58%. Brilla anche Fonsai, +5,09%. Fiat industral +4,32%, Fiat +2,34%. Le vendite di Chrysler hanno archiviato il miglior luglio degli ultimi 7 anni. Eni +3,25% dopo i conti semestrali in linea con le attese degli analisti.

Mediaset conferma il rialzo a +2,5% in attesa della Cassazione, anche se con scambi piuttosto scarsi. In fondo al Ftse Mib Finmeccanica che scivola all’indomani della semestrale e cede l’1,93%. Giù anche le Generali (-0,68%) che questa mattina hanno diffuso i conti che hanno archiviato profitti oltre un miliardo. Salvatore Ferragamo -0,39%, Gtech -0,14%.

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