Mentre i mercati intenazionali si lacerano a causa dell’incertezza scatenata da Trump con le sue ondivaghe politiche commerciali, in Europa l’attenzione è soprattutto per la Germania ora alle prese con la formazine del nuovo governo dopo aver ottenuto dalla precedente formazione parlamentare l’ok per sbloccare centinaia di miliardi di euro di spese per la difesa e le infrastrutture, finanziate tramite debito. Sul tema è intervenuto anche Mario Draghi definendo quella decisione una “svolta storica“, mostrando però anche preoccupazione circa il modo in cui la Commissione europea gestirà questo cambiamento.
La portata dell’impegno della Germania e i cambiamenti costituzionali che ha comportato sono tra i motivi per cui la mossa segna una svolta, ha detto Draghi a Joumanna Bercetche di Bloomberg Television durante un dibattito all’HSBC Global Investment Summit di Hong Kong oggi. Ciò che preoccupa l’ex primo ministro italiano e presidente della Banca Centrale Europea è il modo in cui la Commissione europea gestisce il cambiamento di politica. “Se non viene gestito correttamente, ciò che accade è che la Germania si riarmerà ma gli altri no”, ha detto Draghi.
Le misure adottate dalla Germania, che hanno superato l’ultimo ostacolo legislativo la scorsa settimana, mettono fine a decenni di austerità tedesca e inaugurano un nuovo periodo di spesa in deficit progettato per dare impulso alla più grande economia europea e modernizzare le infrastrutture scricchiolanti. I leader tedeschi sono stati costretti ad agire dopo che Donald Trump si è ritirato dagli impegni assunti dagli Stati Uniti nei confronti della sicurezza europea, mettendo a nudo la crescente minaccia alla regione da parte della Russia del presidente Vladimir Putin .
Le azioni del presidente degli Stati Uniti hanno forzato la mano dei decisori politici europei, ha affermato Draghi, aggiungendo che una delle conseguenze è stata “sostanzialmente quella di dirci ‘non avete più tempo’”. Il messaggio, secondo Draghi, è stato “o procedi a difenderti o sei indifeso”. “Ora, essere indifesi in questo nuovo clima non è molto piacevole, perché abbiamo un nemico, che è la Russia”, ha detto.
Un pai di settimane fa, Draghi ha detto al parlamento italiano che il salto di competitività deve ora includere la difesa europea attraverso l’integrazione delle forze armate europee e una spesa comune.