“L’arrivo della variante Omicron, che gli scienziati ci dicono essere molto più contagiosa delle precedenti, ha aperto una nuova fase nella pandemia, ma i vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus”. Lo ha ribadito il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, aprendo la conferenza stampa di fine anno durante la quale ha parlato anche della ripresa economica, della manovra, delle decisioni che saranno prese nel corso della cabina di regia in programma per domani e del suo destino politico: “I miei destini personali non contano, il Governo andrà avanti indipendentemente da me”, ha detto.
I VACCINI: TRA OMICRON E TERZA DOSE
“Degli attuali decessi, tre quarti restano non vaccinati”, ha affermato Draghi, passando poi ad elencare i numeri della campagna vaccinale: “Abbiamo somministrato 106 milioni di dosi. Lo scorso 13 febbraio eravamo ultimi nella somministrazione delle prime dosi, oggi l’80% dei cittadini ha ricevuto almeno una dose, una proporzione più alta di Francia, Germania e Regno Unito”, ha detto il Premier. Adesso fondamentale sarà proseguire sulla stessa strada virtuosa, accelerando con le dosi booster. “Abbiamo somministrato 15,6 milioni di terze dosi e raggiunto 3/4 della popolazione attualmente vaccinabile, perciò invito tutti a continuare a vaccinarsi e fare la terza dose, questa è la priorità. L’evidenza scientifica dei vaccini – ha spiegato ancora il presidente del Consiglio – “dimostrano che la terza dose funziona molto bene anche con le nuove varianti”.
Rispondendo a una domanda sull’obbligo vaccinale, Draghi ha commentato: “non è stato mai escluso, è sempre stato sullo sfondo e ne valuteremo l’estensione ad altre categorie specialmente se i contagi continueranno a salire. Non so se ne parleremo domani (in cabina di regia ndr.), ma probabilmente lo faremo a brevissimo”. Su un possibile lockdown per i non vaccinati, “per ora non ne parliamo, ma ogni misura è sul tavolo”, ha aggiunto.
ECONOMIA, OCCUPAZIONE E PNRR
I vaccini non sono stati fondamentali solo per recuperare una nuova forma di normalità, ma sono stati “essenziali per l’economia che quest’anno crescerà oltre del 6% dopo un calo di quasi il 9% dello scorso anno. È ripartita l’occupazione (500 mila posti) anche se è vero che molta occupazione è a tempo determinato. Ma l’aumento c’è stato. Benefici anche sui conti pubblici e il rapporto debito/pil inizierà a scendere già da quest’anno”, ha detto Draghi.
Passando al Pnrr, il Premier ha affermato “Abbiamo raggiunto tutti e 51 gli obiettivi e in questo momento è in discussione alla Commissione la firma dell’accordo operativo che apre il periodo di uno, due mesi di interlocuzione prima di accordare la tranche dei prestiti previsti”. “Il Governo – ha continuato – resta pronto a sostenere l’economia in caso di rallentamento, la sfida principale resta far aumentare il tasso di crescita nel lungo periodo e risolvere le debolezze strutturali a partire dalle disuguaglianze”.
CORSA AL QUIRINALE
Rispondendo alle domande dei giornalisti sul suo possibile trasloco da Palazzo Chigi al Quirinale dopo la fine del mandato del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e sulle possibili ripercussioni sull’azione del Governo, Draghi ha risposto: “Abbiamo conseguito tre grandi risultati. Abbiamo reso l’Italia uno dei Paesi più vaccinati del mondo, abbiamo consegnato in tempo il Pnrr e raggiunto i 51 obiettivi. Abbiamo creato le condizioni perché il lavoro sul Pnrr continui. Il governo va avanti indipendentemente da chi ci sarà. È il Parlamento che decide la vita del governo”. Fondamentale, secondo il Premier, è che l’Esecutivo “sia sostenuto da una maggioranza come quella che ha sostenuto questo Governo, la più ampia possibile”.
Draghi ha poi ricordato che questo governo è nato su chiamata del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Questo Esecutivo ha fatto molto di quel che era stato chiamato a fare. Fondamentale è stato il sostegno delle forze politiche. I miei destini personali non contano assolutamente niente. Non ho particolari aspirazioni di un tipo o dell’altro, sono un uomo, se volete un nonno, al servizio delle istituzioni“.
LA CABINA DI REGIA
Sulla cabina di regia, in programma il 23 dicembre, chiamata a discutere nuove misure per contrastare la diffusione della variante Omicron, Draghi ha anticipato che al centro della discussione ci saranno le mascherine, lo smart working e i tamponi. Sulle prime si parlerà “ad esempio l’uso delle mascherine anche all’aperto, che oggi sono previste in caso di grandi assembramenti e dell’uso di mascherine FFp2 , in particolare in certi ambienti chiusi”. “Non è esclusa – ha continuato -l’applicazione del tampone perché c’è un periodo nel green pass in cui la protezione delle prime due dosi decresce e la terza non è ancora stata fatta. In quel periodo è utile il tampone”.
Sul green pass invece, “è stato scoperto man mano che l’efficacia delle seconde dosi declina più rapidamente e per certi tipi di vaccino anche più rapidamente. Per questo domani si deciderà se ridurne la durata. Per quanto riguarda la scuola il Premier ha escluso il prolungamento delle vacanze natalizie e un ricorso più massiccio alla Dad.
MANOVRA E SUPERBONUS
Sulla legge di Bilancio, Draghi ha ammesso che ci sia stato “molto affanno nella fase finale della discussione sulla manovra. È successo anche negli anni passati. Questa manovra è stata accompagnata da un lungo confronto politico” – ha detto – Dopo il confronto sugli 8 miliardi c’è stato un altro confronto nella cabina di regia e poi nel Consiglio dei ministri. Il periodo di dialogo con le forze politiche non è stato compresso nella fase iniziale”. “Non sono mancate le occasioni per il confronto. C’è stato molto affanno dovuto alle scadenze che il Pnrr ha imposto nel mese di dicembre. Senza l’apporto delle forze politiche non saremmo riusciti ad arrivare in tempo”, ha affermato.
Parlando del superbonus, sul quale dopo la battaglia tra maggioranza del Governo è stato eliminato il tetto Isee previsto in precedenza, Draghi ha spiegato: ”È una misura che ha dato molto beneficio, ma ha creato distorsioni e per questo il governo era riluttante ad una sua estensione. Il Parlamento ha usato i fondi per l’azione parlamentare che potevano andare anche in altre direzioni, per estenderlo. Ma perché il governo non voleva? Per le distorsioni, con l’aumento straordinario dei prezzi delle componenti per fare le ristrutturazioni. Il risultato è che oggi un’unità di efficientamento energetico costa molto più di prima. L’altro aspetto è che ha incentivato moltissime frodi”.
SPAZIO
Durante la conferenza, Draghi ha parlato anche della strategia italiana dello spazio per cui “in totale investiamo 4.5 miliardi. L’Italia lancerà la maggiore costellazione di satelliti per l’osservazione della terra in orbita bassa, importante per il contrasto ai cambiamenti climatici e per servizi innovativi alle imprese”. “Il nome – ha continuato sarà proposto dai giovani e dalle giovani con un concorso a inizio 2022 e lo faremo scegliere ai nostri astronauti guidati da Samantha Cristoforetti”.