Le banche in difficoltà devono potersi ricapitalizzare direttamente dall’eurozona, senza dover ricorrere alla Troika. Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ascoltato oggi al Parlamento europeo, ha dichiarato che Francoforte sta studiando il modo di utilizzare il Fondo salva Stati permanente (Esm) per ricapitalizzare direttamente le banche in difficoltà della zona euro, senza dover necessariamente ricorrere ai programmi di aiuto di Bce-Ue-Fmi.
Si sta discutendo “sull’uso dei fondi dell’Esm per la ricapitalizzazione, se vi si possa fare ricorso direttamente e non attraverso i governi”, ha spiegato Draghi agli eurodeputati durante la un’audizione sul primo rapporto annuale del Comitato europeo per il Rischio sistemico (Esrb). “I governi possono accedere all’Esm per ricapitalizzare le banche solo dopo aver sottoscritto un protocollo d’intesa” con la Troika. Invece, ha concluso Draghi, “noi vogliamo che l’Esm possa essere usato di più e in modo più utile” rispetto al fondo salva Stati temporaneo (Efsf).
E sulla stessa linea il governatore della Banca d’Italia, Ingazio Visco, ha dichiarato oggi durante le sue prime considerazioni finali a Via Nazionale che servono “progressi rapidi nella costituzione di un fondo europeo per la risoluzione delle crisi bancarie“. La proposta di Draghi è quella di un’Unione bancaria in grado di frenare il rischio contagio.
Il problemi principali sono quelli della banca spagnola Bankia. Il governo di Madrid vorrebbe ricapitalizzarla con fondi europei, ma non vuole assolutamente chiedere un programma di aiuti della Troika, come hanno fatto fionora Irlanda, Portogallo e Grecia.