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Draghi elogia il jobs act: riforma ok

Nonostante l’efficacia delle riforme del mercato del lavoro, queste dovranno essere sostenute e seguite da altrettante riforme sul mercato dei prodotti, per far sì che gli aggiustamenti salariali si possano adeguare e trasferire ai prezzi. Bene anche Spagna e Portogallo nel sostegno al mercato occupazionale

Mario Draghi strizza l’occhio all’Italia. Intervenuto a Francoforte ad una conferenza sulle riforme strutturali, il Presidente della Bce ha commentato positivamente gli effetti del Jobs Act varato dal Governo Renzi. 

La riforma italiana del mercato del lavoro è stata citata da Draghi come “esempio di riforma strutturale la cui efficacia è stata rafforzata dalle contestuali agevolazioni fiscali”. “Il Jobs Act è stato seguito da un incremento di quasi mezzo milione sul numero di occupati con un contratto a tempo indeterminato, in ampia misura a seguito delle agevolazioni alle imprese che assumevano con i nuovi contratti a tempo indeterminato”, ha dichiarato.

Assieme all’Italia, Draghi ha avuto parole di elogio anche per le riforme portate avanti negli ultimi anni in Spagna e Portogallo. Queste, secondo il numero uno dell’Eurotower, “sembrano aver reso la disoccupazione più capace di rispondere alla crescita”. “Le politiche strutturali sono un fattore cruciale per spiegare questi sviluppi positivi – ha detto Draghi – ma certamente e’ stato anche vitale il ruolo di supporto delle politiche macroeconomiche e finanziarie”.

Draghi  ha però tenuto a precisare che oggi, a differenza di quanto avveniva prima della crisi, le riforme sul mercato del lavoro devono essere precedute “o quantomeno seguite da riforme sul mercato dei prodotti” perché altrimenti gli aggiustamenti salariali non si trasferiranno pienamente ai prezzi. “Invece aumenteranno i margini di profitto e il potere d’acquisto delle famiglie calerà, peggiorando così le condizioni economiche dei consumatori e aggravando qualunque recessione”.

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