La frusta di Mario Draghi fa galoppare le Borse europee. All’inizio del pomeriggio, a Milano l’indice Ftse Mib avanza dell’1,97%, a quota 19,588 punti. Non meno robusta la reazione di Francoforte (+1,78%) e di Parigi (+1,68%). Più di tutti, però, sale Madrid (+2,11%). Londra +0,81%.
Lo spread Btp-Bund scende a 146 punti base. E’ forte la reazione dell’euro, che ha perso terreno nei confronti del dollaro scendendo a quota 1,243 dall’1,253 dei primi scambi della mattina.
Draghi, parlando a Francoforte (prima che scendesse in campo il nemico Jens Weidmann) è stato esplicito: “Se la nostra politica, sulla traiettoria attuale, non fosse in grado” di sollevare l’inflazione e le attese d’inflazione, “o se dovessero materializzarsi ulteriori rischi per le prospettive dei prezzi, aumenteremmo la nostra pressione, allargando ancora di più i canali di intervento”, ha detto il presidente della Bce, precisando che tale allargamento avverrebbe “modificando in modo conforme il volume, il ritmo e la composizione dei nostri acquisti”. A questo punto il mercato crede al QE europeo già a dicembre.
A favorire l’offensiva del Toro contribuisce anche una notizia in arrivo da Oriente: la Banca centrale cinese ha tagliato i tassi di interesse di un quarto di punto. E’ la prima riduzione dal luglio 2012.
A Piazza Affari, in grande evidenza il settore del credito: Unicredit +2,5%, Intesa +2,4%, MontePaschi +1,3%. Rimbalzano anche le Popolari: Pop.Emilia +3,5%, Banco Popolare +4,5%, Pop.Milano +2,3%.
Il rilancio dell’indice è favorito dal balzo in avanti dell’Eni, che sale del 2,4% in scia al rialzo delle società petrolifere. Positivi anche gli altri titoli del settore: Saipem +0,5%, Tenaris +1,5%.
Telecom Italia ha annullato le perdite iniziali e sale dello 0,5% a poche ore dalla riunione del Cda sulle opzioni strategiche in Brasile e sull’offerta lanciata su Metroweb.
La conglomerata francese Bouygues sfiora un +4% dopo che l’ad di Altice (+0,2%) ha detto di essere aperto all’acquisto di Bouygues Telecom.
Tra gli industriali, Fca sale dello 0,7%, Finmeccanica +2%, Cnh Industrial +3,4%, Buzzi +2%.
In ribasso StM (-1,6%) dopo che l’ad Carlo Bozotti ha detto ieri che l’obiettivo di redditività più volte indicato dal management (Ebit al 10% del fatturato) potrebbe slittare più avanti a causa della condizione debole del mercato dei chip. A dicembre dovrebbe avvenire il passaggio del 13,,5% della holding olandese che controlla la jv italo francese dal Tesoro al Fondo Strategico Italiano.