Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha incaricato i tecnici dell’Eurotower di preparare nuove misure che potrebbero risultare necessarie per contrastare la bassa inflazione. Lo ha annunciato il presidente della Bce, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del direttorio che oggi ha confermato i tassi d’interesse sull’Eurozona al minimo storico (0,05%).
Draghi ha quindi ribadito che il board di Francoforte resta “unanime” nella determinazione ad avvalersi di nuove misure straordinarie di politica monetaria, sempre se dovessero risultare necessarie in ottica inflazione. I fattori che la Bce valuterà, ha spiegato ancora Draghi, saranno due: “Primo, se le misure attuali dovessero risultare non sufficienti. Secondo, se dovessero peggiorare le prospettive di medio termine dell’inflazione. Sappiamo bene che ci sono rischi al ribasso e che dobbiamo essere pronti”.
QUANTITATIVE EASING PIU’ VICINO
Parole che possono essere lette come un passo avanti in direzione di un vero e proprio un Quantitative easing in stile Fed, ovvero un programma per l’acquisto generalizzato di titoli privati e pubblici da parte della Bce (una mossa sollecitata appena ieri dall’Ocse). L’Eurotower, peraltro, ha come primo mandato la tutela della stabilità dei prezzi e deve perciò riavvicinare l’inflazione al target prefissato (inferiore ma vicino al 2%), evitando l’ingresso dell’Eurozona in una spirale deflazionistica.
PRESTO ACQUISTI ABS, BILANCIO BCE COME A INIZIO 2012
Draghi ha anche aggiunto che la Bce “inizierà presto a comprare Abs” e che il programma durerà “almeno due anni”, dopo che il mese scorso sono scattati gli acquisti di obbligazioni garantire (covered bond). Queste due misure si sommano alle aste Tltro, i nuovi finanziamenti agevolati di lungo termine a favore delle banche, obbligate a utilizzare la liquidità ottenuta per finanziare l’economia reale. Tutto ciò “avrà un impatto rilevante sul nostro bilancio – ha sottolineato ancora Draghi -, che tornerà alle dimensioni di inizio 2012”.
BOARD BCE: NESSUNA COALIZIONE O DIVISIONE NORD-SUD
Il Presidente della Bce ha quindi affermato che nel Consiglio direttivo “non ci sono coalizioni, non esiste una divisione tra Nord e Sud: assolutamente no. E’ normale non essere d’accordo su alcune cose, accade ovunque, dalla Banca d’Inghilterra alla Banca del Giappone. Fa parte della normalità. La miglior risposta a chi parla di fronde interne al board è nel comunicato che ho appena letto, che contiene novità rilevanti, e che è stato approvato all’unanimità”, ha concluso Draghi.