“Con i rendimenti dei bond soggetti ad alta volatilità, i Paesi ad alto debito in, particolare, devono fare attenzione ai rischi collegati a un’inversione di tendenza degli attuali bassi tassi d’interesse“. E’ l’avvertimento lanciato dal numero uno della Bce Mario Draghi riferendosi all’aumento dei tassi di interesse da parte della Fed atteso per la fine dell’anno 2015.
In una nota pubblicata in occasione del meeting del Fondo Monetario Internazionale a Lima, in Perù, Draghi ha anche ribadito la disponibilità della Banca centrale europea di modificare il profilo del Quantitative Easing. L’istituzione di Francoforte potrebbe modificare mole e durata dell’attuale piano di acquisti di titoli, che conta di proseguire almeno fino al settembre del 2016, con l’obiettivo di riportare l’inflazione ell’Europa sotto, ma vicino al 2%.
“La Bce – ha affermato Draghi – è pronta a usare tutti gli strumenti disponibili di fronte agli sviluppi dell’economia e può variare la composizione, durata e dimensione del Quantitaive Easing”.