Se la tensione sui mercati dovesse tornare a salire, la Banca centrale europea sarebbe “pronta a intervenire nuovamente, anche senza limiti ex ante”. Non mancherebbero certo delle “condizioni”, tuttavia la Bce si impegna a fare il necessario per mantenere stabile l’euro. Intanto però i governi devono spingere per l’implementazione dell’unione bancaria e la supervisione dell’istituto di Francoforte deve essere affidata “a tutte le banche”. Questo il messaggio lanciato oggi dal numero uno dell’Eurotower, Mario Draghi.
In un’intervista alla radio francese Europe 1, il banchiere italiano ha ribadito che “siamo finiti in questa situazione per politiche economiche sbagliate o assenti. Quindi noi interverremo a condizione che anche i governi agiscano”.
La ripresa economica “per l’insieme dell’area euro dovrebbe iniziare nel secondo semestre del 2013”, ha proseguito Draghi, sottolineando che i singoli Paesi hanno il dovere di scommettere su formazione e ricerca, rimuovendo le rigidità che gravano su consumi, professioni, lavoro.
Quanto all’Unione europea “questo è il momento per fare uno sforzo supplementare per accelerare l’integrazione”, ha concluso Draghi.