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Draghi a Genova: “Presto intervento contro il caro bollette”

Imagoeconomica

Mario Draghi ha scelto Genova per la sua prima visita dedicata a una città italiana. Dopo la chiusura della tesissima partita del Quirinale, il presidente del Consiglio sembra pronto a governare senza indugi, concentrato sulla ripartenza, e procedere tempestivamente sui tanti dossier aperti sul tavolo dell’esecutivo. Dalla lotta al Covid, ai tempi stretti per raggiungere gli obiettivi del Pnrr, dalla riforma della giustizia agli interventi contro il rincaro delle bollette. E proprio su quest’ultimo tema che l’ex numero uno della Bce rassicura presto “un intervento di ampia portata”, durante la sua visita a Genova.

Il presidente Draghi ha fatto prima tappa al porto, poi alla Radura della Memoria per l’incontro con i familiari delle vittime del crollo del Ponte Morandi e infine al campo base dei cantieri del Terzo Valico a Trasta. “La storia recente e il coraggio dei genovesi ci mostrano come ripartire dopo una tragedia. Il mio auspicio è che lo stesso spirito di rinascita possa pervadere l’Italia”, ha detto il premier.

Mario Draghi a Genova: Pnrr

Nel suo viaggio in territorio ligure, il premier italiano ha parlato anche del Pnrr. “La velocità e l’efficienza dello scalo portuale sono fondamentali per le nostre esportazioni e per l’intero settore produttivo. Oggi il Piano nazionale di ripresa e resilienza, insieme al Programma straordinario, ci consentono di rendere il Porto di Genova ancora più competitivo e sicuro”. E sul Porto di Genova ha aggiunto: “impieghiamo 500 milioni per la nuova diga foranea, per consentire l’accesso a navi di nuova generazione, rafforzare la sicurezza, facilitare le manovre. Semplifichiamo le procedure per la pianificazione strategica e riformiamo le regole per le concessioni”.

Il Pnrr, ha detto Draghi, “appartiene a tutti gli Italiani. Dobbiamo portarlo avanti con unità, fiducia, determinazione”. E ha ricordato che nel 2021 “abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi” e che lo stesso accadrà anche quest’anno. “È una questione di serietà verso i cittadini e i nostri partner europei. Ed è una questione di affidabilità perché la crescita sostenuta, equa, sostenibile è il miglior custode della stabilità”. Un’occasione di rilancio del territorio ma anche occupazionale, dato che con il Pnrr si creeranno “nuove opportunità di lavoro per migliaia di persone nell’intera Regione”.

Ma per fare questo bisogna abbattere gli ostacoli burocratici e accelerare la digitalizzazione. Draghi ha poi ricordato che l’Italia è al diciannovesimo posto per tempi e costi associati alla logistica, anche a causa degli oneri burocratici e del divario digitale. “Intendiamo ampliare le infrastrutture, per accogliere un traffico sempre maggiore. Vogliamo migliorare la connessione tra porti, reti stradali, ferrovie, per far fronte alla concorrenza degli altri porti mediterranei e di quelli nord-europei. Accelerare la digitalizzazione di tutta la catena logistica, per favorirne la flessibilità e ridurre le inefficienze. E semplificare i procedimenti amministrativi per agevolare i flussi”.

Mario Draghi a Genova: caro bollette

“Il governo non dimentica il presente e il presente oggi ci fa vedere una realtà caratterizzata dalle difficoltà che famiglie e imprese hanno per l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica. Stiamo preparando un intervento di ampia portata nei prossimi giorni” contro il caro energia. Si parla di 4-5 miliardi di euro, da aggiungere ai 10,5 già messi sul piatto, e che dovrebbero coprire il secondo trimestre dell’anno. Una cifra però ben lontana da quella richiesta da alcuni partiti della maggioranza, Lega e Cinque Stelle in primis, che spingono per altro deficit. Ma Draghi è determinato e nonostante le pressioni in Parlamento: niente nuovo debito. Il nuovo intervento riguarderebbero risorse recuperate dalle precedenti misure a sostegno delle attività colpite dal Covid, senza toccare il bilancio. Al momento questa è la linea “dura” del premier e non sembra esserci flessibilità dato che l’Europa ci ha detto esplicitamente di stare attenti alla spesa.

Il Terzo Valico dei Giovi – Nodo di Genova

L’ultima tappa della visita del presidente del Consiglio è stata al cantiere del Terzo Valico, la nuova linea ferroviaria AV Genova Milano che consentirà il trasferimento di merci e passeggeri al centro dell’Europa dal 2024 con una significativa riduzione dei temi di percorrenza. “Gli scavi delle gallerie del Terzo Valico hanno raggiunto il 77% del totale, per un costo complessivo di 7,4 miliardi già finanziati. Ragionevolmente nel 2024-2025 avremo l’ultimazione dei collaudi del tunnel del Terzo Valico, dopodiché nel 2026-2027 si può arrivare ad avere il quadruplicamento della linea da Tortona”. Lo ha detto l’amministratore delegato del Gruppo Fs Luigi Ferraris dopo avere terminato di illustrare al premier Draghi lo stato di avanzamento dei lavori del Terzo Valico.

“Nel 2021 abbiamo fatto 14.500 metri di scavi e stiamo lavorando per ultimare la galleria del Terzo Valico a fine 2024 come da programma. Per la prima volta portare le merci a Genova sarà più competitivo che portarle a Rotterdam” ha aggiunto il numero uno delle Ferrovie, che insieme all’Ad di Rete Ferroviaria Italiana Vera Fiorani, l’ad di Italferr Andrea Nardinocchi e il commissario straordinario di Governo per l’opera Calogero Mauceri, ha accompagnato il Premier nel corso della visita. Presenti anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci insieme a Pietro Salini, ceo di Webuild che guida il consorzio incaricato della realizzazione della nuova infrastruttura.

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