In semi-lockdown per un mese. Questa di fatto la condizione dell’Italia fino al 24 novembre, stando all’ultimo Dpcm firmato del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che lo ha presentato in conferenza. Conte ha intanto chiarito sul vaccino: “Sarà pronto per Natale, ma questo non significa che a Natale avremo dosi per tutti e che sarà possibile tornare ad abbracciarci. L’obiettivo è di arrivare al Natale sereni”. Il decreto invece entra in vigore lunedì 26 ottobre e contiene minime modifiche rispetto alla bozza presentata alla vigilia: i bar e i ristoranti, alla fine, chiuderanno alle ore 18 (e non alle 20 e men che meno alle 23), ma potranno restare aperti la domenica e i festivi.
Sciolti, dunque, i nodi che hanno creato discussioni e rallentamenti. I centri commerciali resteranno aperti nel weekend e la Didattica a distanza per le scuole superiori è prevista almeno al 75 per cento: con questa aggiunta le Regioni potranno anche estenderla al 100 per cento come hanno richiesto con insistenza. Si potranno ancora svolgere i concorsi pubblici e privati e c’è apertura ad una stretta anche sui trasporti con decreto però del ministro competente. Altra precisazione: nella nuova versione del Dpcm non c’è la chiusura dei confini regionali, anche se è sconsigliato uscire dal proprio Comune e anche invitare persone a casa (salta pure il numero limite di 6 persone al massimo, sarà da evitare salvo che tra conviventi).
“Vogliamo tenere sotto controllo la curva epidemiologica per gestire la pandemia, l’indice Rt del contagio ha raggiunto la soglia critica di 1.5. E per farlo dobbiamo fare il possibile per proteggere insieme salute ed economia”, ha detto Conte in conferenza. Conte ha rassicurato ancora una volta che non ci sarà un secondo lockdown generalizzato: “Non possiamo permettercelo”. Per questo la necessità di un nuovo decreto: “Ieri le persone positive ha raggiunto l’elevato numero di quasi 20mila. Questo rende difficoltose le operazioni di tracciamento. Dobbiamo tutelare salute e economia per non dover scegliere tra l’una e l’altra. Le nuove misure saranno in vigore da stasera e rimarranno in vigore fino al 24 novembre”.
C’è poi la questione dei ristori e degli indennizzi: il ministro Roberto Gualtieri sta stanziando 2 miliardi per sostenere le imprese che saranno penalizzate nelle prossime settimane. “Non mi piace fare promesse, prendo un impegno a nome del governo. Mi rendo conto delle difficoltà e dei sacrifici che chiediamo in particolare a determinate categorie come ristoratori, gestori di palestre e commercianti. Sono già pronti indennizzi per tutti coloro che verranno penalizzati da queste nuove misure”. Tra queste, rientra anche il mondo dello spettacolo. “La decisione sulle categorie culturali come teatri e cinema è stata una delle più sofferte”, commenta Conte.