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Dossier illegali, Tronchetti a processo il 18 febbraio per ricettazione. Telecom parte civile

Telecom Italia si costituirà parte civile nel processo sui dossier illegali che inizierà il 18 febbraio. Marco Tronchetti Provera è stato rinviato a giudizio per ricettazione nell’ambito di uno dei filoni di inchiesta sui presunti dossier illegali confezionati dalla security del gruppo di tlc, vicenda avvenuta ai tempi della battaglia per il controllo di Telecom Brasile tra la società di telecomunicazioni italiana, allora presieduta da Tronchetti, e alcuni fondi di investimento italiani. Il reato si prescrive nel settembre del 2014. Si tratta di una citazione diretta da parte del procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo,si salta l’udienza preliminare. Tronchetti, presidente della Pirelli, è finito sotto processo per aver ricevuto, al fine di “trarne profitto”, alcuni dati trafugati dal computer del colosso di investigazione Kroll con un’operazione di hackeraggio fatta nel 2004 da alcuni uomini della sicurezza informatica di Telecom, mentre si trovavano in un hotel a Rio de Janeiro, in Brasile.  Secondo le indagini, a mettere Tronchetti a conoscenza del contenuto dei file, “illegalmente intercettati e poi sottratti alla Kroll” sarebbe stato Giuliano Tavaroli, all’epoca capo della sicurezza di Telecom che avrebbe fatto pervenire in forma anonima i file alla segreteria dello stesso Tronchetti  per poi girarli alla security per legittimarne l’utilizzo. Il tutto, sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, sulla base di un accordo specifico con il manager.  Anche l’Asati, l’associazione dei piccoli azionisti di Telecom, ”si costituirà parte civile” nel processo penale.

LA DIFESA DI TRONCHETTI
“Siamo certi che potremo dimostrare nel processo che nessun comportamento illegale è stato posto in essere”, ha dichiarato il legale di Marco Tronchetti Provera, Roberto Rampioni. “È importante ricordare fin da subito che il materiale pervenuto nella sede Pirelli, oggetto del contestato reato e comprovante lo spionaggio eseguito dall’agenzia Kroll ai danni di Telecom Italia, fu immediatamente inviato all’Autorità giudiziaria brasiliana e, successivamente, a quella italiana. È palese, peraltro, che tale comportamento fu certamente non in danno di Telecom Italia, ma volto a tutelare l’azienda” precisa l’avvocato che ricorda: “La Kroll aveva posto in essere azioni contro Telecom Italia già prima dell’ingresso indiretto della Pirelli nella compagine azionaria e, successivamente, anche contro il dottor Tronchetti e la sua famiglia. Per questa ragione l’ad della società March & Mclennan, che aveva acquisito l’agenzia Kroll, sentì l’obbligo di scusarsi ufficialmente con il dottor Tronchetti Provera”. “Prendiamo atto inoltre che Telecom Italia si sarebbe costituità parte civile nel procedimento relativo alla ricettazione, ma riteniamo che non sia titolata a farlo in quanto, come detto, la società non è persona offesa dal reato, né soggetto danneggiato”.

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