Prima Narcos, poi Cent’anni di solitudine. Due serie tv completamente diverse ma entrambe di grande successo e con un comune denominatore: il Paese in cui sono ambientate, cioè la Colombia. La serie sul leggendario narcotrafficante Pablo Escobar, trasmessa da Netflix tra il 2015 e il 2017 e magistralmente interpretata dall’attore brasiliano Wagner Moura, aveva già entusiasmato pubblico e critica: era stata vista dagli utenti di 52 Paesi diversi entrando così a pieno titolo nella top 60 delle most-streamed series dell’ultimo decennio. La serie cult ha persino innescato un “narco-turismo” nella città colombiana di Medellìn, che da allora ha registrato un boom di visitatori sulle tracce delle gesta di Escobar, il re della cocaina morto nel 1993.
One Hundred Years of Solitude: la serie tv più costosa di Netflix in America Latina
Un mese fa è invece uscito, sempre su Netflix, il riadattamento video del bestseller dello scrittore Gabriel Garcia Marquez, Premio Nobel per la Letteratura e anche lui nato nel Paese che prende il nome dal navigatore genovese Cristoforo Colombo. La piattaforma streaming, pur non fornendo cifre precise, ha tenuto a far sapere che “One Hundred Years of Solitude” è la serie tv più costosa da essa mai realizzata in America Latina: una scommessa che finora ha pagato, dato che nella prima settimana dall’uscita gli abbonati di tutto il mondo hanno passato 31 milioni di ore guardando la serie che racconta la storia della famiglia Buendia, ispirata al romanzo pubblicato nel 1967. Il segreto di questo successo, secondo il The Economist, è la casa di produzione di entrambe le serie che hanno messo la Colombia al centro dell’attenzione del grande pubblico internazionale: la Dynamo, fondata a Bogotà nel 2006.
Il segreto è la casa di produzione colombiana Dynamo
Negli ultimi quattro anni, secondo Parrot Analytics, questa società capace di unire l’attenzione al budget all’esaltazione dell’autenticità e dei talenti latinoamericani, ha fruttato 600 milioni di dollari di incassi a Netflix e 20 milioni di dollari ad Amazon Prime Video. Fino ad oggi, Dynamo ha realizzato 49 film e 26 serie tv, girati rigorosamente tra Colombia, Messico e Spagna. Solo nel 2024, la casa di produzione colombiana ha pubblicato tre titoli in lingua spagnola che sono entrati nella top 20 dei più visti dell’anno, tra quelli ambientati in America Latina: “Distrito Salvaje”, “Frontera Verde” e “El Robo del Siglo”, che racconta la storica rapina da 33 milioni di dollari alla Banca centrale di Bogotà, avvenuta nel 1994. Non solo: lo scorso novembre su Amazon Prime Video è uscito il film più costoso mai prodotto in Colombia, “Pimpinero: Blood and Oil”, sui contrabbandieri di benzina al confine col Venezuela.
La strategia finanziaria che ha rivoluzionato il cinema colombiano
Dynamo, fa ancora notare The Economist, si distingue anche per un modello di business inusuale. I suoi co-fondatori, Andrés Calderón e Diego Ramírez Schrempp, provenivano dal mondo della finanza e non dall’intrattenimento, e così invece di inseguire i ricavi progetto per progetto, hanno creato un fondo di private equity nel 2006 per incoraggiare gli investimenti nell’industria cinematografica emergente della Colombia. Così facendo, hanno raccolto finanziamenti per produrre una prima dozzina di film, con un budget low cost, fissato tra il mezzo milione e il milione di dollari. Crescendo, sono arrivati a spendere 80 milioni di dollari nel 2022, una cifra da big del settore. Sin da subito, la casa di produzione ha puntato sui talenti locali: con “Rabia” ha lanciato nel 2009 il regista ecuadoriano Sebastiàn Cordero, mentre lo scenografo messicano Eugenio Caballero, Premio Oscar nel 2007 e collaboratore di grandi nomi come Alfonso Cuaròn e Alejandro González Iñárritu, ha lavorato al progetto della serie “Cent’anni di solitudine”.
Dynamo e la svolta di Narcos: la Colombia conquista Hollywood
La svolta è stata comunque Narcos, che Andrés Calderón ha voluto a tutti i costi girare in Colombia: “Volevo che si vedesse la vera Colombia”, ha rivelato al The Economist, spiegando che furono scelti solo attori locali (a parte il protagonista Wagner Moura, evidentemente) e che collaborò al soggetto persino César Gaviria, l’ex presidente della Colombia in carica quando Escobar venne arrestato. Dal successo di quella produzione è aumentata significativamente la considerazione di Hollywood per la Colombia, al punto che la serie poliziesca “Falco” ha vinto un Emmy nel 2019. E il futuro si annuncia ancora più roseo, dato che negli ultimi quattro anni la domanda di contenuti in lingua spagnola è più che raddoppiata. “Siamo pronti per fare Game of Thrones”, ha detto ambiziosamente Calderón.