DALL’ASTA BTP UNA MEDICINA PER PIAZZA AFFARI
RIPARTONO LE BANCHE, IN CADUTA FONSAI E MILANO
Non era facile, viste le condizioni dei mercati. Ma il Tesoro italiano ha superato lo scoglio dell’asta. La domanda complessiva per i nuovi Btp a 3 anni è stata di 6,2 miliardi di euro a fronte di un’offerta di 3,75 miliardi di titoli , collocati a un rendimento del 2,86%, in lieve rialzo dal 2,75% dell’asta precedente di metà settembre. In più sono stati collocati altri Btp a varie scadenze per 2,25 miliardi, pari all’ammontare massimo previsto.
Dopo la conclusione positiva dell’asta dei Btp italiani, Piazza Affari migliora con l’indice FtseMib che annulla la perdita passando dal -0,6% precedente a +0,13% a quota 15.460. E’ migliorata anche la Borsa di Madrid, con l’indice Ibex che ha più che dimezzato la perdita a -0,35% dal precedente calo del 1%. In avvio di mattinata. Le Borse di Milano e Madrid erano state penalizzate dalla decisione di Standard & Poor’s di declassare la Spagna da BBB+ a BBB-, solo un gradino sopra il livello junk. Vanno meglio le altre piazze: Parigi +0,51%, Francoforte +0,66% e Londra +0.44%.
Il motore della ripresa sono state le banche, passate in terreno positivo: Unicredit sale dell’1%, Intesa +1%, PopolareMilano+0,3%, Mediobanca +0,2%. Ancora sotto MontePaschi che però riduce la perdita a -0,7%.
In calo le assicurazioni, soprattutto Fondiaria -Sai e la controllata Milano Assicurazioni che perdono rispettivamente il 3,9% e il 4,1%, dopo che la Consob ha contestato il bilancio 2011 della Milano. Unipol scende dell0 0,8%.
Il prezzo del petrolio sta salendo con il Wti a 91,8 dollari al barile (+0,6%) e il Brent a 115,1 dollari (0,7%). Ma Eni scende dello 0,1% Saipem del 1,1%. Pesano su Enel – 0,5% i problemi di Madrid: Enel controlla Endesa, il primo produttore di energia elettrica del Paese, oggi in ribasso dello 0,6%.
Fra gli industriali, soffre in particolare StM -1,3%, dopo che Deutsche Bank ha abbassato il target price a 3,5 euro da 3,9 euro. Al contrario, accelera Fiat in rialzo dell’1,5%.
Impregilo scende dello 0,4% dopo la delusione per il mancato stanziamento da parte del governo dei 300 milioni destinati a indennizzare le imprese che avevano vinto la gara per il Ponte sullo Stretto di Messina.