Il governo (conservatore) inglese arriva là dove neanche la compianta Margaret Thatcher era arrivata: ieri ha infatti annunciato di voler privatizzare, attraverso la vendita di almeno il 51% delle azioni, il servizio postale nazionale, lo storico Royal Mail. Ma il Labour è già insorto: per quanto il piano preveda cessioni di quote ai dipendenti e la possibilità di azionariato popolare, i sindacati accusano infatti il tentativo di portare avanti una privatizzazione che neppure la Lady di ferro aveva mai osato pensare.
Sarà perché la Lady di ferro aveva già privatizzato la maggior parte delle aziende pubbliche (dalle ferrovie alle utilities), sarà perché la crescita dei servizi online ha reso la posta tradizionale meno essenziale, ma il passo, poco gradito alla sinistra ma non ai libdem che invece approvano l’iniziativa, sembra un’occasione per permettere alla società di avere maggiori finanziamenti e tornare in attivo. Come è già successo in Germania con Deutsche Post, e come potrebbe presto accadere in Italia per Poste Italiane, azienda ancora completamente pubblica.