L’Information Technology non è purtroppo un ambito in cui le donne trovano molto spazio e i dati in questo senso sono impietosi: solo il 10% degli sviluppatori software nel mondo è donna. Tuttavia a maggior ragione in un ambiente di soli uomini è necessario cambiare le cose, e alcune realtà ci stanno provando: è il caso ad esempio di Edgemony, hub tecnologico palermitano che punta tutto sulla formazione femminile in ambito tecnologico. L’iniziativa si chiama “Coding Women Sicily” e non a caso interessa proprio la Sicilia, una regione dove la disoccupazione femminile sfiora il 30%, il doppio della media nazionale. Edgemony, in collaborazione con partner digitali come Bending Spoons, Facile.it, Microsoft, Musement, Subito e Uala, organizza dunque dei corsi di programmazione informatica per le donne, erogando inoltre 12 borse di studio del valore totale di 36 mila euro.
Coding Women Sicily, sostiene un comunicato, è il primo corso intensivo in Sicilia volto a promuovere e sostenere la diversità e l’inclusione nell’industria tech e digitale, allo scopo di fornire le competenze oggi richieste dal mercato. Un mercato che dice che in Europa la stima per il 2020 era di 500.000 software developer mancanti, mentre in Italia i posti di lavoro vacanti in ambito ICT sono 135 mila. “L’iniziativa ha l’obiettivo di favorire la crescita di lavoro e occupazione e ridurre il gender gap nel settore tecnologico con un percorso della durata di 4 mesi che unisce pratica e teoria, con simulazioni aziendali e casi studio reali”, spiega la nota. Il progetto fa parte di Ambizione Italia, programma di Microsoft Italia per la formazione digitale di studenti e professionisti che si propone di raggiungere 3 milioni di persone entro il 2023. Edgemony è una startup nata nel 2020 dall’iniziativa di Daniele Rotolo e Marco Imperato, entrambi ex manager di Mosaicoon, cui si aggiunge Ugo Parodi Giusino, fondatore e Ad di Mosaicoon e oggi socio della società.
Era ora.
Sono una donna di 63 anni, vivo in Emilia (tasso occupazione donne 62,7% vs 49,5% in Italia) e nel 2016 una elegante, benestante e istruita donna di 27 anni mi ha cinguettato con fare auto-assolutorio: “Ah beh, io non sono una “tecnologica” come te … io non l’ho mai fatto”. Si riferiva ai miei acquisti di ogni genere su Amazon.
Io sono e morirò femminista, ma confesso che l’avrei strozzata volentieri.
E’ che non tollero la tendenza femminile all’auto-gol…