Nella gara della solidarietà contro il coronavirus, il mondo della tecnologia conosce un solo padrone: sua maestà Google. Fino ad aprile, il contributo finanziario di Big G alla lotta contro il Covid-19 ammontava a 906,8 milioni di dollari. Una cifra spaventosa, soprattutto se si pensa che – nello stesso periodo – gli altri colossi dell’high tech si sono dimostrati assai meno generosi.
Come emerge da un rapporto della società tedesca Statista (Coronavirus: Impact on the tech industry worldwide), il secondo posto in classifica è occupato da Cisco, che però – con 224 milioni di dollari donati – non arriva nemmeno al 25% della somma pagata da Google.
Subito dopo la società specializzata in apparati di networking, la medaglia di bronzo spetta a Facebook, che rimane lontana da Cisco di oltre 100 milioni, non andando oltre quota 122 milioni.
Il primo gigante tecnologico fuori dal podio è il signore dello streaming, Netflix, che fino ad aprile aveva donato alla lotta contro la pandemia 100 milioni tondi tondi.
Molto staccata, in quinta posizione, c’è Amazon, che – pur avendo fatto affari d’oro durante il lockdown globale, che ha provocato un’impennata degli acquisti su internet – si è fermato con le donazioni a meno di un terzo di Netflix, ovvero 31 milioni.
La cifra scucita dal Signore dell’e-commerce può sembrare poca cosa se confrontata con le elargizioni dei primi della classe, ma rappresenta comunque più del doppio dei fondi messi sul piatto da Apple, che non è andata oltre i 15 milioni.
A sua volta, la Mela ha più che doppiato Microsoft, ultimo fra i giganti americani del web con 6,9 milioni di dollari.
Chiudono la classifica altre due società importanti, ma di dimensioni meno gigantesche: Dell e Hp, rispettivamente con 4,1 e 1 milione di dollari.
In sintesi: sommando le donazioni di tutte le società dal secondo posto in poi si arriva a 504 milioni di dollari. Poco più della metà della cifra donata da Google.