Domenico Siniscalco si avvia alla riconferma alla guida di Assogestioni, la Confindustria del risparmio gestito e dei fondi comuni. L’ex ministro del Tesoro e attualmente vicepresident e country manager di Morgan Stanley in Italia ha già ricevuto il via libera alla riconferma dal comitato direttivo della associazione e il voto finale dell’assemblea, che si terrà il 26 marzo prossimo, appare scontato perchè all’orizzonte non si intravedono candidature alternative.
Il secondo mandato di Siniscalco si apre in uno scenario molto diverso dal primo. E’ vero che il mondo del risparmio gestito deve continuare a fare i conti con la più grave recessione del dopoguerra, con una sensibile riduzione dei redditi pro-capite e della propensione al risparmio e con una crisi che non accenna a finire, ma l’industria dei fondi comuni ha dato negli ultimi mesi qualche segno di risveglio. Risveglio dovuto soprattutto a una ragione molto semplice: dopo la disaffezione degli ultimi anni, che aveva addirittura portato le maggiori banche sull’orlo della vendita del proprio asset management (come in effetti avvenne per Mps), ultimamente le banche hanno riscoperto l’importanza dei fondi comuni e sono tornate a calamitare i risparmi dei propri clienti anche in questa direzione.
Per un definitivo rilancio dei fondi occorre però, come suggerito da tempo dalla stesso Siniscalco, immaginare nuove regole del gioco e soprattutto forme premianti sul piano fiscale degli investimenti finanziari a lungo termine con l’occhio ai nuovi scenari previdenziali e alle problematiche delle nuove generazioni.