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Domenica 27 torna l’ora solare, ma sarà l’ultima volta?

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Torna, nella notte tra sabato e domenica, l’ora solare. Ciò vuol dire dover spostare le lancette indietro di un’ora in attesa di riportarle un’ora avanti il 29 marzo 2020. Avendo un “orologio biologico” è normale avere delle difficoltà quando ci sono dei cambiamenti improvvisi: secondo gli esperti, si possono accusare stanchezza, irritabilità e perdita di concentrazione. Proprio per questo è stata scelta la domenica, in modo tale da rendere l’adattamento alla variazione meno traumatico.

Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre, dunque, sposteremo le lancette di 60 minuti, dalle 3 alle 2 tornando all’ora solare. In questi mesi è stato acceso il dibattito sull’introduzione dell’ora legale, adottato per tutti i Pesi Ue finora, con cambi di lancette coordinati due volte l’anno. L’ora legale infatti consente di conquistare un’ora di luce in più, ma a chi conviene? La possibilità di avere più luce avvantaggia i paesi del Sud Europa mentre le giornate estive nel Nord Europa sono già molto lunghe a causa della vicinanza con il Polo Nord. In Finlandia, per fare un esempio, il sole nelle giornate più lunghe sorge prima delle 4 del mattino e tramonta quasi alle 23.

La discussione si era aperta a fine 2018, quando fu avanzata dalla Commissione Ue la proposta di abolizione del cambio dell’ora ogni sei mesi, su richiesta proprio dei paesi del Nord Europa dopo un sondaggio al quale hanno risposto oltre 4,6 milioni di cittadini europei. Nell’84% dei casi veniva chiesta l’abolizione dell’ora legale e il mantenimento dell’ora solare, ovvero quella naturale. Su questa proposta si è pronunciato a favore il Parlamento europeo che ha indicato nel 2021 il termine entro il quale adottare una decisione definitiva ma nulla ancora è cambiato perché deve ancora pronunciarsi il Consiglio Ue (l’organismo di cui fanno parte i governi dei Paesi dell’Unione). In pratica, per passare dalla bozza di direttiva della Commissione alla direttiva vera e propria che verrà adottata, è necessario trovare una soluzione concordata. La decisione non è ancora stata presa, ma il tempo stringe. La decisione dovrà essere adottata dal 2022: ogni singolo paese potrà scegliere se mantenere o meno l’ora legale o quella solare tutto l’anno.

Anche l’Italia non ha ancora preso una decisione in merito, tuttavia Terna, il gestore della rete di trasmissione elettrica nazionale, ha fatto alcuni conti. E ha stimato che per l’Italia lo scenario più favorevole è quello dell’ora legale tutto l’anno: un minor consumo di energia elettrica pari a circa 510 milioni di kilowattora, quantitativo corrispondente al fabbisogno medio annuo di circa 200 mila famiglie; circa 100 milioni di euro risparmiati ogni anno e minori emissioni di anidride carbonica in atmosfera pari a 250 mila tonnellate.

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