Il dollaro va verso un graduale deprezzamento che sarà più evidente nella seconda parte dell’anno, dopo le elezioni in Francia, Germania e-forse- in Italia. E’ questa la conclusioni a cui arriva MPS Capital Services nel suo Market Strategy Update di oggi, giovedì.
Secondo il think-tank del gruppo senese, “le dichiarazioni dell’amministrazione Trump insieme a quelle della Yellen, oltre che la citata inversione dei flussi di portafoglio, depongono a favore della creazione di un’area di supporto in prossimità di 1,04. In altri termini, eventuali temporanee fasi di rientro del deprezzamento del dollaro, potrebbero essere confinate in tale area;
2) in prospettiva ribadiamo l’ipotesi di deprezzamento ulteriore del biglietto verde, soprattutto nella seconda parte del 2017, verso area 1,15.
3) soprattutto nel secondo trimestre, il principale rischio rimane l’esito elettorale in Olanda e Francia (Italia?) principale livello di resistenza nel breve si colloca in area 1,08/1,10;
La premessa da cui parte Mps Capital Services è che due segnali confluiscano in questa direzione: da un lato le dichiarazioni del neo presidente Usa e della presidente Fed convergano nel giudicare dannoso un dollaro troppo forte; dall’altro i flussi di portafoglio, nel frattempo, per la prima volta in 4 anni, hanno registrato negli ultimi mesi un’inversione, comportando vendite nette di bond esteri da parte di investitori europei. Un andamento comprensibile alla luce del fatto che, nel frattempo, si è materializzato un significativo rialzo dei tassi anche in area Euro.