La squadra americana ha trasformato il meeting di Davos in un’anteprima del Superbowl. Il ministro del Tesoro Stephen Mnuchin, l’architetto della riforma fiscale, ed il segretario al Commercio, il miliardario Wilbur Ross hanno seminato scompiglio nella difesa europea con le bordate a sostegno della svalutazione competitiva del dollaro (“un toccasana per l’economia”) e le minacce di guerra commerciale alla Cina (“hanno cominciato loro”). I due hanno così preparato il terreno a Donald Trump, oggi impegnato in una serie di colloqui con i leader, domani pronto a scagliare il suo anatema contro la globalizzazione. Il pacchetto di mischia europeo, Merkel-Macron-Gentiloni, ha già reagito. Oggi tocca a Mario Draghi che, probabilmente, si limiterà a rilevare che l’apprezzamento dell’euro rallenta il recupero dell’inflazione, ma non ne modifica la direzione. Ma la strategia di Trump suscita le prime preoccupazioni anche negli ambienti di Borsa.
“Mi pare – commenta Giuseppe Sersale di Anthilia – che ci siano tutte le caratteristiche di una politica votata a barattare successi di breve con problemi nel lungo periodo: le condizioni ideali per la formazione di una nuova bolla speculativa nei prossimi 18/24 mesi”. Ray Dalio, il fondatore del fondo Bridgwater, uno dei più grandi del mondo, ha detto in un’intervista a Bloomberg che si aspetta per i bond, un ribasso come non se ne vede più da 40 anni.
FRENA L’ASIA, PETROLIO OLTRE I 71 DOLLARI
La debolezza del dollaro zavorra stamattina i mercati finanziari dell’Asia. Il dollar index di Bloomberg, basato sul confronto tra la valuta degli Stati Uniti e le principali controparti del mondo, ha chiuso ieri la giornata in calo dell’1% a 89,2 punti, sui minimi da fine 2014. Stamattina siamo a 89 punti. L’euro è trattato a 1,2439 sul dollaro, ai massimi dal 2014. Il renminbi cinese a 6,32 è ai massimi sulla valuta Usa da 27 mesi.
Volano anche le quotazioni del petrolio che stamane ha sfondato la barriera dei 71 dollari. Il Wti tratta a 66,31 dollari, il massimo dal 2014. Le scorte Usa continuano a scendere, la scorsa settimana si è registrato un calo di1,07 milioni di barili, decimo ribasso consecutivo.
La Borsa del Giappone si avvia a chiudere in calo dell’1%, mentre lo yen sale a 109,2 sulla valuta statunitense, da 109,9 di ieri. Le vendite colpiscono soprattutto le società esportatrici, più vulnerabili alla rivalutazione dello yen.
In calo anche le Borse della Cina. Hong Kong -0,4%. Indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -0,6%. Taipei -0,1%.
IN CADUTA I CHIPS. TONFO DI TEXAS INSTRUMENTS
Contrastata Wall Street: modesto rialzo per il Dow Jones +0,16%, frenano S&P -0,16% e Nasdaq +0,61%. Sotto pressione le obbligazioni. Il rendimento del Treasury Bill a dieci anni è a 2,64%, da 2,61% del giorno prima.
Sotto pressione i semiconduttori (-2,3%) l’indice di settore dopo il tonfo di Texas Instruments – 8,50%. Nuovo ribasso per General Electric -2,66% dopo l’avvio di un’indagine su irregolarità riscontrate nei conti passati dalla Sec. In evidenza nel settore pharma Abbott Laboratories +4,20% dopo l’ottima trimestrale.
ANCHE L’EUROPA IN ROSSO. MA L’ECONOMIA TIRA
Il deciso apprezzamento dell‘euro ha condizionato la seduta europea nel pomeriggio, già in tensione per la riunione odierna del direttorio della banca centrale. Scontata, in questa cornice, la debolezza dei listini del Vecchio Continente, nonostante nuovi dati positivi in arrivo dagli indici Pmi.
- A Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha terminato le contrattazioni con un calo dello 0,9% a 23.622 punti.
- In rosso anche gli altri mercati: Francoforte -1,07%, Parigi -0,72% e Madrid -0,44%.
- La Borsa peggiore è stata Londra: la valuta Usa perde colpi anche sulla sterlina.
- In evidenza alla City il titolo del London Stock Exchange +5%. Secondo Sky News, il fondo attivista Tci ha in cantiere un takeover da 15 miliardi di sterline per la società che controlla il 100% di Borsa italiana.
- I dati economici continuano a segnalare la forte crescita dell’economia europea. l preliminare dell‘indice Pmi composito di gennaio dell‘eurozona, elaborato da Ihs Markit, è salito a 58,6 punti — il dato più alto dal giugno del 2006 — oltre i 58,1 di dicembre e i 57,9 stimati dagli economisti. “Non c’è niente che non vada bene, sono dati davvero forti. L‘inizio d‘anno è impressionante per la zona euro” commenta il capo economista di Ihs Markit Chris Williamson, aggiungendo che se i Pmi si confermeranno su tali livelli, per il primo trimestre 2018 si può prevedere una crescita dell‘1%. “Questi dati contribuiranno alla retorica restrittiva (della Bce).
BTP ALL’1,90% NEL GIORNO DELLA BCE. ALL’ASTA 6,5 MILIARDI DI BOT
Clima di cautela ieri sui titoli di Stato in vista del meeting di politica monetaria della Bce, condizionato dal rialzo dell’euro. Draghi, in una lettera a un deputato del parlamento europeo, ha detto che il ‘quantitative easing’ della Bce non ha innescato movimenti “statisticamente significativi” nel cambio: l’andamento della valuta è “un effetto collaterale, non certo l‘obiettivo degli acquisti del Qe” .
“La recente forza dell‘euro ridurrà le proiezioni della Bce sull‘inflazione core di circa 0,1-0,2 punti percentuali” ha previsto lo strategist di Abn Amro, Kim Liu .
Dopo una mattinata in cui il Btp, in calo, ha evidenziato un lieve ampliamento in termini di spread sulla Germania su prese di profitto dopo i recenti rialzi, un declino del Bund ha determinato un nuovo restringimento della forbice.
Il rendimento del Btp 10 anni è risalito all’1,90% (da1,87%), mentre lo spread con il decennale tedesco, 0,59%. si è contratto a 132.10 punti base (-0,45%).
Il ministero dell‘Economia offrirà 6,5 miliardi di euro di Bot a 6 mesi, scadenza 31 luglio 2018, nell‘asta lunedì prossimo 29 gennaio contro un analogo quantitativo in scadenza.
BANCHE, TARDA L’ADDENDUM, RESPIRANO LE EX POPOLARI
Finale in frenata per le banche (indice di settore.0,48%) dopo una giornata vivace, segnata dalle dichiarazioni di Danièle Nouy, responsabile della Vigilanza della Bce: l‘addendum Bce sulle sofferenze bancarie verrà messo a punto nel primo trimestre di quest‘anno ma Francoforte potrebbe ritardarne l‘applicazione.
La notizia ha dato una spinta alle ex Popolari: Bper+2%.Kepler-Cheuvreux ha rafforzato il giudizio Buy, ritoccando il prezzo obiettivo a 5,40 euro da 4,70 euro con un potenziale di rialzo intorno al +30%. Positive anche Ubi +1% e Banco Bpm +0,1%. Frena Intesa -1,2%. Unicredit+0,3%.
MALACALZA DI NUOVO ALL’ATTACCO IN CARIGE
Rimbalza Creval+5%, dopo aver sfiorato ieri il minimo storico. Carige+3,4%. La famiglia Malacalza è tornata all’attacco sul recente aumento di capitale muovendo, in una lettera al presidente Giuseppe Tesauro, una lunga serie di critiche in relazione «alla complessiva conduzione gestionale, legale e comunicativa dell’operazione da parte delle banche garanti, di Carige, dei suoi consulenti legali e dei suoi incaricati alla comunicazione”.
Poco mosso il gestito. Banca Generali -0,2%: Kepler Cheuvreux ha confermato la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 33 euro. Gli analisti si aspettano un forte quarto trimestre 2017 (i conti saranno pubblicati il 9 febbraio). Anche FinecoBank -0,60 a 9,88 euro ha chiuso in ribasso poco sotto i 10 euro dopo aver segnato il nuovo massimo storico a 10,09 euro.
Vivace il comparto assicurativo. Avanza Generali +1%: secondo Reuters Edizione Holding ha intenzione di raddoppiato la sua partecipazione al 2%. Sale anche Cattolica Assicurazioni +1,2% in attesa della prossima presentazione del piano industriale 2018-2020.
TONFO DI STM.STASERA I CONTI DEL TRIMESTRE
Il tonfo a Wall Street di Texas Instruments -5% è all’origine del pesante ribasso di Stm -8,7%, zavorrata per giunta dalla frenata del dollaro. In mattinata JP Morgan aveva ridotto il target price della società a 23 euro da 26 euro confermando la raccomandazione Overweight. Stasera saranno annunciato i risultati del trimestre,
DEBOLI LE UTILITIES: IN ROSSO ENEL, TELECOM ED ATLANTIA
Deboli le utilities: Terna-1,93%, Snam -1,54%, Italgas -1,27%, Enel -1,15%. Arretra A2A -0,9% nel giorno in cui ha presoil via la riorganizzazione di Acs-Agam, la società di pubblica utilità del Nord della Lombardia di cui A2A dopo l’Opa sarà il primo socio con il 38,9%.
Frena Atlantia -0,4%: continua il pressing di una parte del governo di Madrid sul primo socio di Abertis ad aderire all’Opa lanciata da ACS Hochtief e non all’offerta del gruppo italiano.
Tim – 0,8% ha smentito le indiscrezioni di stampa relative all‘uscita dell‘amministratore delegato, Amos Genish, anche se più fonti confermano le tensioni crescenti fra il manager e il primo azionista Vivendi.
MONCLER AL TOP. JP MORGAN TAGLIA DI NUOVO FERRAGAMO
Da segnalare nel lusso il balzo di Moncler +2% a 27,50 euro ad un soffio dal recente record storico. Jefferies ha alzato il target price a 31 euro da 27,50 euro, confermata la raccomandazione Buy.
Nuova limatura del target di Salvatore Ferragamo -0,1% da parte degli analisti di Jp Morgan che hanno abbassato il prezzo obiettivo sul titolo a 20 euro. Solo giovedì scorso, gli analisti della casa di brokeraggio avevano ridotto il target da 21,5 euro a 20,5 dopo una nota del gruppo che posticipava in tempi per la realizzazione del piano industriale.
Pausa per Fiat Chrysler -0,3% alla vigilia del cda di oggi. E’ in arrivo, anticipa Auto News, una mini Jeep destinata ai mercati europei che sarà prodotta a Pomigliano. Cnh Industrial -2,3%.
VOLANO I TITOLI DI RIFFESER, RIMBALZA TREVI
Nel resto del listino:
- Balzo di Poligrafici, sospesa con un rialzo teorico del 21,26% a 0,25 euro e della sua controllante Monrif con un teorico del 17,65%. A far volare il titolo l‘avvio della copertura da parte di Banca Finnat di Poligrafici con rating “buy” e target price a 0,69 euro.
- Continua la corsa Trevi, in rialzo del 4,11%, che ieri aveva chiuso in crescita del 19,8%.