DOLLARO SUPERSTAR, LE BORSE PERDONO COLPI. SU TELECOM ITALIA SPUNTA LA PISTA DEGLI EMIRI
Giornata pesante per i mercati azionari con tutte le Borse che chiudono in netto ribasso. Due i fattori che hanno stimolato le vendite: 1) il timore che si avvicini l’aumento dei tassi in Usa e in Gran Bretagna; 2) nuove tensioni in Ucraina.
Il dollaro intanto asfalta tutte le altre valute e si rafforza sull’euro a 1,27, nuovo massimo da due anni: il cambio è tornato sui livelli del novembre del 2012. Sul mercato dei bond, il rendimento del decennale degli Stati Uniti scende al 2,50%. A favorire la corsa sui governativi Usa è la forbice di rendimento con i Bund tedeschi, mai così al massimo da 15 anni.
Di riflesso: finale di settimana in calo per la Borsa di Tokyo -1%. Dopo i dati sull’inflazione, che torna a scendere, i mercati si aspettano una nuova ondata di stimoli dalla banca centrale. Doccia fredda sui listini Usa, complice il tonfo di Apple -3,8% dopo i problemi sorti con l’ultimo aggiornamento del sistema operativo iOS 8 installato sui nuovi iPhone6. Inoltre, alcuni consumatori hanno denunciato il fatto che il nuovo iPhone6, se tenuto a lungo in tasca, si piega. La correzione è stata favorita dal tonfo dell’indice dei beni durevoli.
L’indice Nasdaq è arretrato dell’1,94%. Giù anche il Dow Jones -1,54%, e l’S&P 500 circa dell’1,3%. Grande attesa per la lettura finale del Pil americano attesa per oggi.
L’UCRAINA PESA SULL’EUROPA: MILANO -1,3%
Torna a riscaldarsi lo scacchiere ucraino. Il presidente russo Putin ha spedito una lettera all’Unione Europea in cui chiede di rivedere l’accordo appena siglato da Bruxellles con l’Ucraina: le controsanzioni di Mosca all’embargo sono più vicine. Le Borse di Londra e Parigi arretrano rispettivamente dell’1,1% e dell’1,3%, Francoforte -1,5%. Madrid dello 0,68.
A Milano l’indice FtseMib è caduto in ribasso dell’1,3%, virando in terreno negativo dopo l’apertura di Wall Street. Il petrolio tipo Wti tratta a 92,3 dollari il barile, in ribasso dello 0,5%. Eni è arretrata dell’1,1%.
TASSI, LONDRA E’ PRONTA A SALIRE
A favorire la corsa del dollaro è la scommessa sulla data del primo rialzo dei tassi Usa. Il presidente (uscente) della Federal Reserve di Dallas, Richard Fisher, ha affermato che è più facile che i tassi torneranno a salire prima delle attese piuttosto che dopo. “Questa è la mia visione personale non della Fed. Se nei prossimi sei mesi l’economia continuerà a crescere e la disoccupazione a scendere, i tassi di interresse potrebbero essere alzati all’inizio della prossima primavera”, ha precisato Fisher.
Anche in Gran Bretagna tiene banco il prossimo rialzo dei tassi: il governatore della Banca d’Inghilterra, Mark Carney, ha detto che l’ora di alzare i tassi si avvicina. Situazione opposta in Europa: Mario Draghi ha ribadito ieri che la Bce è pronta ad intervenire con ulteriori misure non convenzionali per combattere la bassa inflazione.
ASTA TESORO, BOT A 6 MESI VERSO UN LIEVE AUMENTO
Modesti movimenti dei titoli di Stato dell’eurozona. Lo spread tra Btp e Bund è leggermente salito a 138 punti base e il tasso del decennale domestico si è attestato al 2,36%.
Andamento a due facce nella prima giornata delle aste del Tesoro: rendimento in aumento sull’emissione di Ctz a due anni, in calo su quella dei Btpei decennali. Oggi saranno offerti Bot semestrali per 7 miliardi di euro. E’ previsto un rendimento in leggera risalita rispetto allo 0,136% segnato nell’asta di agosto. Il prossimo lunedì saranno collocati tra 7 e 8,5 miliardi di Ccteu e Btp a 5 e 10 anni.
TELECOM ITALIA NEL MIRINO DI SOL TRUJILLO
Montagne russe per Telecom Italia +0,1% dopo essere balzato a fine mattina fino a 0,96 euro (+5%). Il titolo aveva accelerato a seguito delle indiscrezioni di Bloomberg sulle manovre messe in atto da Sol Trujillo. Il manager americano che in passato è stato amministratore delegato della francese Orange e dell’australiana Telstra, starebbe tentando di raccogliere le risorse per puntare a rilevare la quota di controllo di Telecom Italia.
La cordata guidata da Trujillo, nella quale dovrebbero esserci i fondi sovrani del Qatar e di Abu Dhabi, potrebbe arrivare fino a 7,5 miliardi di euro, una cifra che vale, ai prezzi attuali, circa il 43% della capitalizzazione di Telecom Italia. Il progetto Adriano, questo il nome del dossier, potrebbe articolarsi in un aumento di capitale riservato o in acquisti sul mercato. Al termine dell’operazione, Telecom Italia dovrebbe concentrarsi sulla banda larga ultra veloce e dovrebbe ritrovarsi alla fine del 2018 con 26 miliardi di euro di ricavi, 11 miliardi di euro di Ebitda ed un debito sotto i 16 miliardi di euro.
Oggi si riunisce il cda della società italiana: in agenda la cessione di Telecom Argentina e l’aggiornamento sugli sviluppi della partita brasiliana.
FIAT PROMOSSA DA MOODY’S IN VISTA DI WALL STREET
Tra i pochi titoli sfuggiti al ribasso generale Fiat +1,7% a 8,01 euro. Nella mattinata era salito fino a 8,24 euro, un livello che non vedeva da maggio 2014 grazie a un report di Moody’s sul settore automobilistico che ha fornito buone indicazioni sulla redditività del Lingotto.
Cnh Industrial invece, ha perso il 2,93% a 5,97 euro con Equita che ha ridotto il prezzo obiettivo sul titolo da 9,5 a 7,9 euro, confermando la raccomandazione buy. Oggi il premier Matteo Renzi si reca in vista allo stabilimento Chrysler di Detroit.
In terreno positivo Finmeccanica. Il titolo guadagna l’1% mentre approda in cda il piano di dismissioni del segmento trasporti. La settimana scorsa, l’a.d. Mauro Moretti ha detto che la società ha ricevuto quattro offerte non vincolanti per Ansaldo Breda e Ansaldo StS: -0,34%. Le quattro offerte provengono da Crn Insigma, Hitachi, Caf e Thales. Una decisione definitiva sarà presa a ottobre.
MARIE BOLLORE’ IN MEDIOBANCA. UNICREDIT SOFFRE L’UCRAINA
Fra le banche, Intesa -1,9%, MontePaschi -2,4%. Mediobanca -0,82%. Nel nuovo cda entrerà Marie Bolloré, in rappresentanza del padre Vincent. Unicredit chiude in calo del 2,1% a 6,075 euro.
Sulla banca continua a pesare qualche incertezza legata al rallentamento dell’economia russa in seguito alle sanzioni di Europa e Usa per la vicenda Ucraina. Unicredit è una delle banche occidentali più impegnate nell’Est Europa, attraverso la controllata austriaca Bank Austria. In un’intervista al quotidiano austriaco Salzburger Nachrichten, il responsabile per l’Europa centrale e orientale di Bank Austria, Gianni Franco Papa, dice che le sanzioni occidentali contro la Russia avranno quest’anno un impatto esiguo su Bank Austria, ma non si può ancora dire se ci sarà una ricaduta sul 2015.
SOCGEN PROMUOVE ENEL. BUONI VOTI PER ITALCEMENTI
Calo limitato per Enel, scesa dello 0,7%. A contenere le perdite ha contribuito l’upgrade di Socgen da hold a buy, con prezzo obiettivo alzato da 4,4 a 4,8 euro.
Italcementi è salita oggi dell’1,2% a 5,090 euro: gli analisti di Berenberg hanno alzato il giudizio a Buy da Sell portando il prezzo obiettivo a 6,3 euro dai 6 euro precedenti. Il nuovo target price promette un guadagno del 25%. Italcementi, primo gruppo cementiero in Italia, capitalizza 1,8 miliardi di euro. Dall’inizio dell’anno il titolo è sceso del 3,8%.
In netto ribasso le società del lusso, Ferragamo -2,3%, Tod’s -2,8%, Luxottica -2%, Moncler -4,2%, Yoox -3,2%.