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Dl sviluppo, Marcegaglia: “Tempo scaduto, mancano misure profonde”

”Abbiamo inviato una seconda lettera per chiedere al Governo di fare in fretta con il decreto sviluppo. Ormai il tempo è scaduto e la situazione si fa sempre più pesante”. Emma Marcegaglia continua a incalzare l’Esecutivo sull’atteso pacchetto di riforme per la crescita.

PER ORA NESSUNA RIFORMA PROFONDA

“Al momento ci sono solo indiscrezioni – sottolinea la numero uno di Confindustria al termine del Business forum italo-tedesco a Bolzano -. Occorre fare presto, speriamo che il testo sia pronto entro la prossima settimana. Per ora la sensazione è che, pur essendo previste misure importanti, manchino quelle riforme profonde di cui il Paese ha bisogno e che noi abbiamo indicato nel nostro Manifesto”. Un’esigenza tanto più pressante visto che, “in questo momento, l’Italia si trova tra i sorvegliati speciali”.

L’ITALIA MANCA DI CREDIBILITA’

Quanto al nuovo downgrade sul nostro Paese minacciato dalle agenzie di rating Moody’s e Standard and Poor’s, si tratta di campanelli d’allarme che “ci preoccupano molto – prosegue la leader degli industriali -. In Italia non c’è un problema di illiquidità, non ci sono problemi nel ripagare il debito, ma c’è sfiducia per la mancanza di credibilità del nostro Paese”.

NO AL CONDONO

Per uscire dall’impasse, Marcegaglia rifiuta scociatoie una tantum come il condono: “Non siamo d’accordo. Quanto al concordato, non so cosa sia, ma preferiamo logiche di riforma delle pensioni, tagli alla spesa pubblica, insomma riforme strutturali che possano cambiare assetto Paese”.

EUROPA SULL’ORLO DEL BARATRO, LEADER TROVINO ACCORDO

Allargano lo sguardo all’Eurozona, e ai contrasti Sarkozy-Merkel sulle misure anticrisi, il presidente di Confindustria auspica che alla fine i leader “riescano a trovare un accordo, come a volte accade quando si è sull’orlo del baratro. Ad oggi ci preoccupano molto le distanze sul Fondo salva-Stati, sul ruolo della Bce, sulla capitalizzazione delle banche”.

INVIEREMO DOCUMENTO CONGIUNTO CON INDUSTRIALI TEDESCHI

Dal canto loro, gli industriali italiani e tedeschi intendono mantenere alto il pressing sulle istituzioni. A questo scopo invieranno entro domenica un documento comune ai rispettivi Governi e alla Commissione Ue, in cui esporranno le loro ricette per uscire dalla crisi. “Chiederemo che vengano prese delle decisioni serie e concrete sulle problematiche della crisi dell’euro – conclude Marcegaglia -, perché siamo molto preoccupati che dal vertice di domenica ancora una volta non esca fuori nulla e che quindi le conseguenze sui mercati finanziari e sulle industrie possano essere molto pesanti”.

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