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Dl sviluppo, Berlusconi: “Mancano i soldi, ci inventeremo qualcosa”

“Stiamo riflettendo, soldi non ce ne sono, stiamo cercando di inventarci qualcosa”. A giudicare dalle parole di Silvio Berlusconi, non sembra vicino il compromesso tra le forze di maggioranza sul decreto sviluppo. Il provvedimento, richiesto con insistenza dall’Europa e dalle parti sociali (Confindustria su tutti), era inizialmente calendarizzato fra il 13 e il 14 ottobre e in seguito era stato rinviato alla fine di questa settimana. A questo punto è probabile che il governo scelga di prendere ancora tempo. “Non ho particolare fretta”, ha detto ancora il premier, specificando che il testo arriverà in Aula solo quando sarà pienamente “convincente”.

Quanto alla possibilità di includere una patrimoniale nel decreto, il Cavaliere ancora non ha certezze e tiene aperte tutte le porte: “Io personalmente sono contrario – sottolinea – ma non mi sento in questo momento di esprimermi su altre opinioni della maggioranza”. In ogni caso – ribadisce ancora Berlusconi – ormai nelle fila del Governo “la situzione è tranquilla e sembra garantisca di poter continuare a fare le grandi riforme: quella dell’architettura istituzionale, del fisco e della giustizia. Riforme fondamentali che non abbiamo potuto fare prima perché nell’alleanza c’era chi si opponeva”.

LA LETTERA DEGLI INDUSTRIALI: “TEMPO SCADUTO”

Una tranquillità che stride con il tono della lettera inviata a Palazzo Chigi dalle associazioni imprenditoriali. Nel testo, gli industriali lanciano un allarme preciso: “La situazione è sempre più difficile”, perché “la fiducia nel nostro paese sta velocemente diminuendo, malgrado gli innegabili punti di forza dell’Italia”. Il Paese – si legge ancora nella lettera – “ha mezzi e risorse per risalire la china, ma il tempo è scaduto”.

GOVERNATORE BANKITALIA: DECISIONE IN TEMPI BREVI, BINI SMAGHI FRA I CANDIDATI 

Altro nodo fondamentale che il presidente del Consiglio dovrà sciogliere nei prossimi giorni è quello del nuovo governatore di Bankitalia: “La decisione non è stata ancora presa – ha ammesso il premier, cui spetta la prerogativa di indicare il nome al consiglio superiore di via Nazionale -. Ne stiamo ancora parlando, ci sono ci sono dei problemi da risolvere”. In ogni caso, la scelta arriverà “in tempi brevi”. Berlusconi ha anche confermato che “una delle personalità nel novero” dei candidati è Lorenzo Bini Smaghi, attuale esponente italiano nel board della Bce.

LA LEGGE ELETTORALE NON E’ TRA LE PRIORITA’

Se la nomina del nuovo inquilino di Palazzo Koch non può che essere in cima alle preoccupazioni del premier – il primo novembre, infatti, Mario Draghi lascerà vuota la poltrona di governatore per passare alla guida dell’Eurotower – altrettanto non si può dire della riforma elettorale. Modificare il Porcellum “non è tra le priorità”, ha detto ancora il Cavaliere, specificando però che l’intervento dovrebbe arrivare prima del referendum.

IL POSTO DELL’UDC E’ NEL CENTRODESTRA

A proposito di urne, oggi il premier è tornato a blandire senza tanti giri di parole l’Udc di Casini, che secondo Berlusconi “sta storicamente nel centrodestra” e “quando va con la sinistra prende la metà dei voti, come è accaduto in Piemonte. Ma le nostre informazioni e i nostri sondaggi dicono che alle Politiche potrebbe perdere i due terzi degli elettori”. A giudizio del premier, inoltre “è interesse dell’Udc e di tutto il centrodestra che chi in Europa sta con noi stia con noi anche qui”.

PROSCIOGLIMENTO MEDIATRADE: NON SONO SODDISFATTO, ACCUSA ASSURDA

Infine, il processo Mediatrade. Il proscioglimento arrivato oggi non basta a risollevare l’umore di Berlusconi, che sostiene di non essere assolutamente soddisfatto: “Sono stato accusato di una cosa che non sta né in cielo né in terra. E’ il venticinquesimo processo da cui sono assolto. E’ un grave scandalo che i pm mi accusino e i loro colleghi mi assolvano”

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