Il Dl Lavoro ha ottenuto il via libera del Senato e ora torna alla Camera per la terza e (nell’auspicio della maggioranza) ultima lettura. Il governo aveva posto la questione di fiducia, per non correre rischi dopo le tensioni degli ultimi giorni e i mal di pancia interni alla stessa maggioranza. E alla fine l’ha ottenuta, con 158 voti a favore, 122 contrari e nessun astenuto. Il voto ha riguardato un unico maxiemendamento che ha inglobato il testo giàapprovato dalla Camera il 23 aprile, integrato dalle modifiche introdotte nella commissione Lavoro di Palazzo Madama. Sostanzialmente, viene ridefinita la disciplina sui contratti a termini superando i vincoli della motivazione per le proroghe che potranno essere fino a cinque e viene posto un tetto del 20% nel numero di questi contratti sul totale dei dipendenti di un’azienda