Un decreto per rilanciare l’occupazione e, quindi, la crescita. Il Consiglio dei ministri ha licenziato oggi il decreto legge sul lavoro, che prevede uno stanziamento di circa 1,5 miliardi di euro. Ulteriori misure potrebbero essere introdotte a partire dal 2014, potendo contare sui nuovi fondi europei. Sempre nella seduta di oggi, l’esecutivo ha approvato il rinvio di tre mesi dell’aumento dell’Iva, che, dunque, non scatterà dal primo di luglio.
Incentivi per i giovani. La sfida più dura per il Governo, in tempi in cui la disoccupazione giovanile ha toccato picchi drammatici, è quella di rilanciare l’occupazione degli under-30. Per farlo, il Dl Lavoro prevede un incentivo fino a un tetto massimo di 650 euro di lavoro per i datori di lavoro che assumeranno con contratti a tempo indeterminato giovani tra i 18 e i 29 anni. Gli sgravi saranno di 18 mesi per le nuove assunzioni e di 12 per le trasformazioni con contratto a tempo indeterminato. Faranno discutere, però, le condizioni di accesso agli incentivi: i soggetti dovranno essere privi di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, siano privi di un diploma di scuola media superiore o professionale, e vivano soli con una o più persone a carico.
Risorse per il Mezzogiorno. Lo stanziamento di queste risorse, inoltre, sarà rivolto soprattutto al Mezzogiorno: al Sud Italia andranno 100 milioni per il 2013, 150 per il 2014, 150 per il 2015 e 100 per il 2016. Per le altre Regioni 48 per il 2013, 98 per il 2014, 98 per il 2015, 50 per il 2016.
Contro la povertà nel Mezzogiorno, spiega il premier Enrico Letta, nasce anche la carta per l’inclusione sociale,
Aiuti per gli over 50. Non solo giovani. Il Dl Lavoro, infatti, introduce “in via sperimentale” agevolazioni anche per i soggetti over 50, disoccupati da oltre dodici mesi. In particolar modo, sono previsti incentivi per gli imprenditori che assumono lavoratori disoccupati in regime di Aspi.
Ridotti i tempi per il rinnovo dei contratti. Grande attenzione, al passo coi tempi, è rivolta alla legislazione relativa ai contratti di lavoro a tempo determinato. Di capitale importanza, dunque, l’accorciamento dei tempi per rinnovare i contratti alla loro scadenza: il lavoratore non dovrà più attendere un lasso di tempo compreso tra i 60 e i 90 giorni, come previsto dalla legge Fornero, ma un periodo compreso tra i 10 e i 20 giorni.
All’ordine del giorno del Consiglio dei ministri, oltre al decreto sul lavoro e al rinvio dell’Iva, c’era anche il decreto contro il sovraffollamento delle carceri proposto dal ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, che ha ottenuto il via libera da parte dell’esecutivo. Redistribuite, poi, le deleghe di Josefa Idem, ministro per le pari opportunità lo sport e le politiche giovanili dimessosi due giorni fa in coda allo scandalo Imu che l’aveva travolta. La delega per le Pari opportunità andrà al viceministro al Lavoro Guerra, la delega per le politiche giovanili al ministro per integrazione Kyenge, la delega sullo sport al ministro della Coesione Del Rio.