Primo trimestre da record per i dividendi globali. Lo sostiene Janus Henderson, uno dei principali gestori patrimoniali, che nell’ultima edizione del suo “Global Dividend Index” calcola che nei primi tre mesi del 2022 i dividendi siano cresciuti dell’11% su base nominale (+16% il dato depurato dagli effetti del cambio e da altri fattori non ricorrenti) a quota 302,5 miliardi di dollari, cifra record per questo periodo dell’anno. E il meglio deve ancora venire, dato che sull’intero 2022 la previsione parla di un ulteriore aumento delle cedole globali che arriveranno a 1.540 miliardi di dollari.
I dividendi del primo trimestre: le basi del record
Parlando dei livelli record raggiunti nel primo trimestre del 2022, il report di Janus Henderson sottolinea come parte della crescita sia da addebitare a una “normalizzazione” arrivata in seguito alle perturbazioni vissute in precedenza a causa della pandemia. Nel 2021, infatti, molte società quotate (su consiglio delle loro Autorità di riferimento per quanto riguarda banche ed assicurazioni) avevano deciso di sospendere o tagliare i loro dividendi allo scopo di conservare la liquidità necessaria per far fronte alle difficoltà economico-finanziarie innescate dal Covid-19. Quest’anno, invece, grazie al miglioramento della situazione epidemiologica globale, le società hanno potuto remunerare i loro soci in maniera più generosa. Ma attenzione, perché questo non vuol dire che il rialzo del primo trimestre sia dovuto solo al “calo” dello scorso anno. Anzi, la crescita riflette la ripresa registrata dalle principali economie mondiali tra il 2021 e l’inizio del 2022. Non a caso, sottolinea Janus Henderson, l’81 per cento società che ha erogato i dividendi da gennaio a marzo ha aumentato la cedola rispetto all’anno precedente, mentre un altro 13% ha deciso di mantenerla sugli stessi livelli del 2021.
Record di cedole negli Usa e in Canada, volano i petroliferi
Sotto il profilo geografico, tutte le regioni hanno registrato crescita delle cedole, ma a battere ogni record sono stati Stati Uniti, Canada e Danimarca, che hanno regalato grosse soddisfazioni agli azionisti.
Negli Usa, in particolare, nel primo trimestre del 2022 i dividendi hanno registrato un rialzo del 10,4% su base sottostante arrivando a 141,6 miliardi di dollari, la cifra più elevata mai raggiunta nei primi tre mesi dell’anno. Hanno fatto ancora meglio in termini percentuali le società quotate canadesi, dove le cedole sono salite a 13,4 miliardi di dollari (+14% su base sottostante) trainate dalle società petrolifere e dalle banche.
Il report sottolinea soprattutto la performance del colosso marittimo danese Moller-Maersk che, da solo, è responsabile del record trimestrale messo a segno dalla Danimarca.
A livello settoriale, il Global Dividend Index evidenzia che tutti i settori hanno registrato aumenti su base annua, ma a mostrare i rialzi più ingenti sono stati il comparto petrolifero e quello minerario. I dividendi delle società minerarie, in particolare, sono saliti del 29,7% su base nominale e del 38% su base sottostante. BHP sarà per il secondo anno consecutivo il maggior distributore di dividendi al mondo nel 2022.
Il report mostra inoltre che, nell’ultimo quinquennio, i settori che hanno erogato più dividendi a livello globale sono stati il bancario, il petrolifero, il farmaceutico, quello delle telecomunicazioni e quello assicurativo. Le compagnie minerarie erano settime in tale periodo, ma l’anno scorso sono balzate al terzo posto. “È chiaro che continueranno a offrire un notevole contributo nel 2022, distribuendo potenzialmente più di 100 miliardi di dollari in dividendi per la prima volta – si legge nello studio – I prezzi del petrolio e dei metalli sono aumentati dopo l’invasione russa dell’Ucraina, contribuendo a sostenere la crescita dei dividendi in questi settori”.
Le stime (molto positive) per il 2022
Come detto, sui dividendi il meglio deve ancora venire. Secondo le stime di Janus Henderson, infatti, nel 2022 i dividendi globali raggiungeranno quota 1.540 miliardi di dollari, con un aumento del 4,6%, equivalente a un incremento del 7,1% su base sottostante.
I dividendi in Italia: nel 2022 una crescita tra l’8 e il 9%
Ottimismo anche per l’Italia dove le società quotate, secondo le stime del colosso britannico, proseguiranno fino alla fine del 2022 il processo di normalizzazione post-pandemica. “Stando ai dati di Bloomberg, l’indice MSCI Italy rende attualmente circa il 3,5% e il consensus IBES prevede una crescita dei dividendi tra l’8 e il 9% per il 2022, leggermente superiore al 5-6% che prevediamo a livello globale – ha commentato Federico Pons, Country Head Italia – Ciò è legato al fatto che i pagamenti dei dividendi in Italia continuano a normalizzarsi dopo la pandemia e al forte rimbalzo registrato nel 2021, tendenza dimostrata anche dall’aumento dei dividendi pagati da Eni e Snam rispetto all’anno scorso”.
Ricordiamo infatti, che dopo il dividend day del 23 maggio, a Piazza Affari la stagione delle cedole prosegue, soprattutto per le big. Il 20 giugno sarà giornata molto ricca, con circa 1,65 miliardi di euro in distribuzione e due protagoniste, Poste e Snam, che pagheranno il saldo del dividendo per 530 milioni ciascuno. A luglio inoltrato invece arriverà il saldo cedole di Enel che metterà nelle tasche dei suoi azionisti 1,9 miliardi.