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Dividendi: le previsioni di Janus Henderson per il 2020

Dopo un II trimestre da incubo che ha visto evaporare 108 miliardi di cedole, per il resto dell’anno Janus Henderson prevede due scenari – Ecco le stime sui dividendi 2020

Dividendi: le previsioni di Janus Henderson per il 2020

Il 2020 non è stata una stagione facile per gli investitori. Non solo per i continui sali-scendi delle Borse innescati dalle quotidiane notizie sulla pandemia di coronavirus, ma anche perché la stagione dei dividendi è stata irrimediabilmente compromessa da un evento eccezionale che ha già cominciato a manifestare i suoi effetti sull’economia e sulla finanza mondiali. 

Secondo l’ultima edizione dell’Janus Henderson Global Dividend Index elaborata dalla società di investimenti britannica, Janus Henderson, “il 2020 sarà l’anno peggiore per i dividendi dalla crisi finanziaria globale” a causa della raffica di cancellazioni e di rinvii che la pandemia ha provocato su quasi tutte le Piazze mondiali. Ma, anche se in percentuali molto ridotte rispetto agli anni passati, nei prossimi mesi qualche cedola potrebbe comunque arrivare.

DIVIDENDI 2020 SOPRA 1 TRILIONE: I 2 SCENARI

“Nonostante i tagli a cui abbiamo assistito fino a ora – ha affermato la direttrice degli investimenti di Janus Henderson, Jane Shoemake – crediamo ancora che i dividendi globali si attesteranno a un valore superiore a $1 trilione, sia quest’anno che il prossimo”.

Il gruppo ha immaginato due differenti scenari per il 2020. In quello migliore i dividendi sugli utili dello scorso anno caleranno del -19%, raggiungendo a fine anno quota 1,18 trilioni di dollari. Nello scenario peggiore le cedole andranno incontro ad una flessione del -25%, fermandosi a 1,1 trilioni di dollari. Un colpo, in entrambi i casi, non facile da digerire per gli azionisti che a febbraio si preparano a ricevere la loro quota di utili societari e che invece sono costretti ad affrontare un taglio di un quinto nel pagamento delle cedole. 

DIVIDENDI 2020: II TRIMESTRE DA INCUBO

Secondo l’indice stilato da Janus Henderson, nel secondo trimestre del 2020 la crisi causata dalla pandemia di Covid-19 ha fatto evaporare 108,1 miliardi di dollari di cedole, con il 27% delle società che ha deciso di tagliare o cancellare i dividendi. 

Nei tre mesi, i dividendi si sono attestati a quota 382,2 miliardi, con un crollo complessivo del 22%. Si tratta della peggior contrazione trimestrale mai registrata dal 2009.

A livello geografico a far da contraltare ai tagli generalizzati è il Nord America trainato dal Canada, dove i dividendi sono saliti del 4,1% compensando la riduzione dello 0,1% sofferta dagli Usa.

La crisi ha invece colpito duro l’Unione Europea, dove le cedole sono scese dai 150 miliardi del 2019 agli 83 miliardi del 2020, zavorrate anche dalla richiesta fatta dalla Bce alle banche di bloccare l’erogazione di dividendi per tutto l’anno in corso allo scopo di conservare liquidità da “girare” all’economia reale. Nella Ue a spiccare in negativo è la Francia, Paese in cui le distribuzioni totali sono scese al livello più basso degli ultimi 10 anni. Fa ancora peggio il Regno Unito, con i payout britannici sono crollati del 54%. Sulla sponda opposta, nessuna ripercussione per la Svizzera, dove i dividendi sono rimasti invariati rispetto allo scorso anno. 

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