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Dividendi banche: Bce possibilista sugli istituti più solidi

Marco Verch Professional Photographer and Speaker on Flickr


Si torna a parlare di dividendi bancari. Dopo lo stop imposto nel 2020 a causa dell’emergenza Covid-19 e della necessità di “mantenere la capacità delle banche di assorbire le perdite e sostenere l’economia in uno scenario di eccezionale incertezza”, nel 2021 qualche grande istituto potrebbe, con “estrema prudenza”, tornare a staccare la cedola. 

Dalla Bce nessuna apertura indiscriminata, ma alle banche più solide e con una migliore qualità degli attivi potrebbe essere data la possibilità di far felici i loro investitori. 

Nel corso di una in conferenza stampa organizzata per presentare i dati Srep 2020, il numero uno della Vigilanza bancaria della Bce, Andrea Enria, ha confermato che “con la qualità degli attivi che diventa più visibile e le proiezioni di capitale più affidabili, la Vigilanza bancaria della Bce tornerà alla supervisione ordinaria delle distribuzioni di dividendi e dei riacquisti di azioni proprie nel 2021”.

Quest’anno dunque non ci sarà nessun divieto, come accaduto nel 2020, ma un confronto per capire quale sia la strada giusta da seguire è in corso da tempo. “Abbiamo ricevuto feedback dalle banche vigilate in proposito”, ha spiegato Enrica, “il dialogo è in corso, e ci sono discussioni tecniche su questioni di calcolo dei buffer di capitale disponibili per le cedole. I feedback acconsentono alla nostra raccomandazione”. 

Le banche europee, ha detto Enria, hanno fornito “indicazioni positive” sulla loro volontà di attenersi alle richieste dalla Vigilanza, che lo scorso dicembre aveva consigliato “estrema prudenza” sul tema della distribuzione, suggerendo di limitare la cedola al 15% degli utili cumulati 2019-2020 e di non superare i 20 punti base di capitale Cet1.

“Ci si attende – aveva affermato la Bce – che le banche contattino il rispettivo gruppo di vigilanza congiunto per stabilire se il livello di distribuzione previsto sia prudente. Le banche dovrebbero astenersi dalla distribuzione provvisoria dei dividendi a valere sull’utile del 2021″.

Riassumendo: le banche più in salute potranno tornare alla cedola, ma evitando di elargire cifre ingenti e utilizzando comunque la stragrande maggioranza dei profitti per affrontare le conseguenze economiche della pandemia.

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