Dopo le banche anche le assicurazioni rinvieranno la distribuzione dei dividendi? Non è detto, perché il business è diverso anche se certamente le raccomandazioni delle Authority nazionali ed europee che spingono per un rinvio della cedola contano.
La situazione è in movimento e forse se ne saprà di più nei prossimi giorni quando le Generali riuniranno di nuovo il cda in vista dell’assemblea del 30 aprile a Torino. Per ora resta in vigore la delibera del cda di Generali del 12 marzo che prevedeva la distribuzione di un dividendo in crescita di 0,96 euro ad azione, ma, dopoquella riunione, sono arrivate le raccomandazioni di Eiopa e Ivass.
Dunque: confermare la cedola o sospenderne il pagamento? I segnali che vengono dai big europei delle assicurazioni sono contrastanti. I tedeschi di Allianz sono orientati a confermare il dividendo e a distribuirlo il prossimo 6 maggio, mentre, al contrario, i francesi di Axa hanno rinviato sia l’assemblea che le decisioni sul dividendo a fine giugno.
Nelle Generali non è un mistero che il principale azionista (Mediobanca che ha una partecipazione pari al 13% del capitale) gradirebbe ricevere senza rinvii la cedola che nel suo caso vale circa un terzo degli utili e ammonterebbe per l’esercizio 2019 a circa 200 milioni. Ma, ovviamente, anche gli altri soci più rilevanti del Leone quali Francesco Gaetano Caltagiorne e Leonardo Del Vecchio sarebbero ben felici di incassare subito il dividendoche per ciascuno di loro vale circa 80 milioni di euro.
Toccherà al Ceo di Generali, Philippe Donnet, fare la sintesi ed è probabile che segnali arrivino già dalla prossima riunione del cda della compagnia triestina. Proprio in vista di questo appuntamento, Il Sole 24 Ore ricordava che, in occasione dell’emergenza del 2008-9, le Generali, allora guidate dall’ad Giovanni Perissinotto, adottarono nell’assemblea 2009 sul bilancio 2008 una soluzione d’equilibrio confermando la distribuzione della cedola ma pagandola in parte in contanti e in parte azioni. Se si ripetesse oggi, sarebbe una sorta di curiosa nemesi storica perchè proprio i tre principali soci di Generali – Mediobanca, Caltagirone, Del Vecchio – che nel 2012 imposero l’improvvisa defenestrazione di Perissinotto due mesi dopo averlo confermato in assemblea oggi sarebbero i maggiori beneficiari della soluzione a suo tempo ideata dall’ex Ad del Leone.
La soluzione mista – metà dividendo cash e metà in azioni – è un’ipotesi su cui anche l’attuale vertice del Leone sta riflettendo per valutare se sia o meno riproponibile.
Una soluzione mista ha in qualche modo già deciso il gruppo Unipol che ha rinviato la distribuzione del dividendo della capogruppo ma confermato quella della controllata UnipolSai. Rinvio della cedola anche per Cattolica Assicurazioni, che ha giocato d’anticipo decidendo prima ancora che arrivassero le raccomandazioni dell’Ivass.
Nei prossimi giorni con le decisioni di Generali il quadro dell’intero settore delle assicurazioni in rapporto alle scadenze del dividendo nell’emergenza Coronavirus si farà più chiaro.