Continua la corsa dei dividendi nonostante le difficoltà economiche che stiamo vivendo a livello internazionale. Secondo gli ultimi dati del Janus Henderson Global Dividend Index, nel secondo trimestre del 2022, le cedole globali hanno registrato un rialzo dell’11,3% su base complessiva stabilendo un nuovo record trimestrale assoluto pari a 544,8 miliardi di dollari. Un record a cui ha partecipato anche l’Italia, dove le distribuzioni hanno registrato una crescita sottostante del 72,2% che la società britannica attribuisce soprattutto alla “normalizzazione dei dividendi bancari”.
Tutti i record dei dividendi globali
544,8 miliardi in un solo trimestre. Non solo, tenendo conto della robustezza del dollaro USA e di altri fattori, la crescita sottostante risulta ancora più solida dell’11,3% precedentemente citato e si attesta a +19,1%. Percentuali rese possibili dal fatto che nei tre mesi da aprile a giugno, il 94% delle società ha aumentato le distribuzioni o le ha confermate.
“Nonostante il forte impatto economico provocato dalla pandemia, i dividendi globali hanno superato i livelli pre-Covid”, sottolinea Janus Henderson, aggiungendo che “i dividendi sono ora solo il 2,3% al di sotto del trend di lungo periodo, sebbene tale modesta divergenza possa attribuirsi al recente apprezzamento del dollaro”.
Dividendi in crescita sia in Europa che negli Usa
A livello regionale, il record del secondo trimestre è stato alimentato soprattutto da Europa e Regno Unito, che hanno evidenziato una netta ripresa dopo la pandemia nella stagione di punta per la distribuzione dei dividendi. Entrambe le aree hanno registrato una crescita di quasi un terzo su base sottostante.
Il merito è da attribuirsi soprattutto alla rimozione delle restrizioni imposte dalle banche centrali sui dividendi bancari e ai consistenti aumenti delle distribuzioni delle case automobilistiche tedesche.
Per quanto riguarda gli Usa, dove la crescita dei dividendi è stata dell’8,3%, Janus evidenzia che il rialzo è stato “inferiore” rispetto a quello registrato nel resto del mondo, ma l’incremento ha fatto comunque segnare un nuovo massimo per le cedole statunitensi.
Sotto il profilo settoriale, gli incrementi maggiori sono arrivati da parte delle compagnie petrolifere, delle società finanziarie e dei produttori di auto. “A livello internazionale si sono osservati chiari trend settoriali – si legge nel report – I produttori di greggio, in particolare quelli di Brasile e Colombia, hanno contribuito per ben due quinti alla crescita nel secondo trimestre, in ragione dell’aumento dei flussi di cassa legati ai prezzi elevati del petrolio”.
Altri due quinti si devono a banche e società finanziarie, ma anche le aziende attive nei beni voluttuari, soprattutto le case automobilistiche, hanno pagato dividendi molto più sostanziosi. Di contro, le distribuzioni dei settori tecnologia e telecomunicazioni sono state frenate rispettivamente dalla riduzione dei dividendi speciali e dal taglio netto operato da AT&T.
Cosa è accaduto in Italia?
“Oltre la metà della crescita sottostante del 72,2% delle distribuzioni in Italia è attribuibile alla normalizzazione dei dividendi bancari. Hanno contribuito positivamente anche la ripresa del dividendo da parte di Atlantia, tornato sui livelli pre-pandemia, e il consistente aumento delle distribuzioni di Eni – ha affermato Federico Pons, Country Head Italia -. Nessuna delle società nel nostro indice ha operato un taglio. I dividendi in Italia hanno le potenzialità per segnare un anno record in euro, per quanto il totale in dollari non eguaglierà il risultato del 2021 per via del tasso di cambio”.
Le aspettative per il 2022
“Il secondo trimestre è andato appena oltre le aspettative, ma nel resto dell’anno probabilmente non assisteremo a una crescita simile”, ha anticipato Ben Lofthouse, Head of Global Equity Income. “Gran parte dei guadagni facili è oramai alle spalle, poiché la ripresa post-Covid-19 è pressoché esaurita. Ci troviamo inoltre in una fase di forte decelerazione dell’economia globale e di robustezza del dollaro”.
Janus Henderson ha comunque deciso di correggere leggermente al rialzo le stime annuali e al momento prevede distribuzioni per 1.560 miliardi di dollari nel 2022 rispetto ai 1.540 miliardi attesi lo scorso trimestre. Si tratterebbe di una crescita del 5,8% anno su anno, equivalente a un aumento dell’8,5% su base sottostante.