Quella del 2020 sarà una stagione dei dividendi ridotta, priva di alcuni dei pezzi da novanta che negli anni passati hanno dato non poche soddisfazioni agli azionisti. A saltare l’appuntamento con le cedole saranno soprattutto le banche ed (alcune) assicurazioni che rispondendo alle raccomandazioni di Bce e Ivass hanno deciso di sospendere il pagamento del loro dividendo e rinviarlo – forse – all’ultimo trimestre dell’anno, vale a dire a un periodo in cui l’emergenza coronavirus sarà finalmente alle spalle, o almeno così si spera, e la liquidità rimasta in cassa potrà in parte essere dirottata nei portafogli dei soci più affezionati.
A Piazza Affari la stagione dei dividendi comincerà ad aprile per poi continuare a maggio e concludersi, come da tradizione, a fine giugno. Secondo i calcoli, in questi tre mesi nelle tasche degli investitori avrebbero dovuto riversarsi 24 miliardi di euro di cedole, il livello più alto degli ultimi anni. La pandemia di coronavirus che ha investito l’Italia e il mondo intero, costringendo numerose società a cancellare o rinviare il dividendo, ha ridimensionato la cifra stimata, facendola scendere a quota 15 miliardi di euro. Tra le quotate che hanno deciso di rinviare il dividendo figurano infatti colossi del calibro di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Unipol, Pirelli, Cnh e via dicendo, mentre altri gruppi – Fca, Moncler e Tenaris su tutti – hanno scelto di prendere tempo, rinviando le loro assemblee e di conseguenza anche le delibere sui dividendi a fine giugno. Generali ha deciso per una via di mezzo ed erogherà il dividendo in due tranche, la prima pari a di 50 centesimi sarà pagata a maggio, la seconda pari a 46 centesimi sarà pagata entro la fine dell’anno, previa verifica consiliare.
Sebbene le numerose assenze si facciano dunque sentire, la stagione dei dividendi che partirà lunedì 20 aprile sarà comunque un’occasione per trovare rendimenti interessanti che consentiranno di recuperare almeno in parte le perdite causate dal crollo borsistico cominciato a fine febbraio con la diffusione del Covid-19 nel nostro Paese.
Per quanto riguarda il solo mese di aprile, il primo stacco è in programma per lunedì 20, mentre il pagamento avverrà 2 giorni dopo, martedì 22 aprile. Tra le società del Ftse Mib, ad inaugurare la stagione delle cedole saranno Campari e Ferrari, mentre la stragrande maggioranza delle blue chip pagherà tra maggio e giugno.
Partiamo dalla prima: il 20 aprile Campari staccherà una cedola di 0,055 centesimi per azione (+10% rispetto ai 0,05 dello scorso anno), per una cifra complessiva pari a 62.873.172 euro.
Per quanto riguarda la casa di Maranello, il 16 aprile l’assemblea degli azionisti di Ferrari ha approvato il bilancio 2019 e, a differenza di quanto fatto da Cnh che ha optato per lo stop alla cedola, ha dato il via libera alla distribuzione di un dividendo pari a 1,13 euro per azione, per un ammontare complessivo di 210 milioni di euro. La decisione di staccare la cedola il prossimo 20 aprile riflette “la nostra fiducia nel futuro” ed è anche “una ricompensa per i nostri azionisti in questi momenti difficili”, ha affermato il ceo di Ferrari, Louis Camilleri.
Fuori dal Ftse Mib il 20 aprile (pagamento il 22) sarà il giorno del saldo della cedola di Piaggio pari a 5,5 centesimi di euro per azione ordinaria. L’acconto dello stesso ammontare è già stato pagato a settembre 2019 per un dividendo totale di 11 centesimi di euro.
Lo stesso giorno staccherà il suo dividendo da 0,116 euro per azione anche Maire Tecnimont che però “considerando l’attuale contesto di emergenza sanitaria” ha deciso di pagare in tre tranche: 0,0116 euro saranno in pagamento dal 22 aprile 2020, 0,0348 euro dal 30 settembre 2020 e 0,0696 euro dal 30 novembre 2020.
Il 27 aprile – con pagamento il 29 – a staccare saranno:
- BasicNet: dividendo 0,12 euro,
- Carraro: dividendo 0,1 euro,
- Saes Gatters: 0,5 euro.