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Dividendi 2020 a rischio per coronavirus: fioccano gli stop

L’emergenza coronavirus sta spingendo diverse società quotate a sospendere la distribuzione del dividendo – In Italia stop da Brembo, Amplifon e Cattolica

Dividendi 2020 a rischio per coronavirus: fioccano gli stop

La stagione dei dividendi 2020 rischia di essere fortemente compromessa a causa dell’emergenza coronavirus. È l’ennesima brutta notizia per gli investitori che, dopo le recenti (e cospicue) perdite, speravano di recuperare qualcosa grazie alle cedole. 

Di ora in ora aumenta il numero delle società quotate che decidono di sospendere o cancellare la cedola allo scopo di mettere da parte maggiore liquidità necessaria per affrontare le difficoltà economico-finanziarie che la pandemia sta provocando e continuerà a provocare in tutto il mondo. Non si sa quanto durerà e nemmeno quanto sarà duro il colpo, quindi meglio prepararsi a contenere l’impatto sostenendo casse e patrimonio. Questo l’approccio che diversi gruppi, a livello internazionale, stanno decidendo di adottare di fronte all’emergenza Covid-19. 

SALTANO I DIVIDENDI 2020 DI BREMBO E AMPLIFON

Per quanto riguarda Piazza Affari sono tre le società che per il momento hanno deciso di prendere tempo: Brembo, Amplifon e Cattolica.

Partendo dalla prima, lo scorso 9 marzo Brembo aveva diffuso i conti del 2019, annunciando parallelamente che il cda avrebbe proposto all’assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 22 centesimi per azione. La data di stacco era stata fissata per il 18 maggio 2020, quella del pagamento 2 giorni dopo. Il dilagare dell’emergenza ha però costretto la società bergamasca a fare un passo indietro. 

Brembo ha reso noto di aver sospeso il pagamento del dividendo 2020 a causa delle possibili ricadute economiche del Coronavirus. Il Cda “ha preso atto del significativo cambiamento dello scenario economico globale a seguito del dilagare della pandemia da virus Covid-19” e “adottando un approccio prudenziale, al fine di sostenere la solidità patrimoniale del gruppo e contenere i futuri impatti economico-finanziari, il consiglio ha quindi deciso di sospendere la delibera di distribuzione dei dividendi sugli utili 2019 già approvata”. Questo quanto si legge nella nota della società bergamasca che però lascia aperto uno spiraglio: il dividendo sugli utili 2019 sarà eventualmente proposto quando l’attuale situazione legata al Covid-19 sarà superata. 

Lo stop al dividendo sta avendo delle conseguenze sulla quotazione del titolo, che a metà mattinata sul Mid Cap cede il 9% a 8,01 euro. Stessa sorte per Amplifon (-4,41% a 17,76 euro). Venerdì 20 marzo la società ha comunicato che “in considerazione dell’intensificarsi dell’emergenza sanitaria e degli effetti socioeconomici legati alla diffusione del Covid-19”, si legge nella nota, “Amplifon ha ritenuto opportuno, in via prudenziale e al fine di rafforzare ulteriormente la struttura finanziaria della società contenendo gli esborsi finanziari, approvare una proposta di destinazione dell’utile d’esercizio 2019”. Nel dettaglio il cda proporrà all’assemblea degli azionisti di destinare l’utile interamente a riserva utili portati a nuovo. Tradotto, per la stagione 2020 non ci sarà nessun dividendo. 

Prende tempo anche Cattolica Assicurazioni che ha scelto di posticipare qualsiasi decisione sul dividendo 2020 a causa “dell’estrema volatilità dei mercati finanziari conseguente alla diffusione della pandemia” in modo da avere “un quadro più delineato in cui assumere la stessa”.

DIVIDENDI 2020: STOP ANCHE DAI COLOSSI INTERNAZIONALI

Dopo anni di guerra intestina Airbus e Boing si ritrovano d’accordo su qualcosa: lo stop ai dividendi 2020. Il colosso europeo dei cieli ha annullato il pagamento dei dividendi ai suoi azionisti per l’anno 2019, ma anche le sue previsioni sui risultati per il 2020. Attraverso una nota Airbus ha infatti fatto sapere di aver “ricevuto l’approvazione” del suo cda per “ritirare la proposta di dividendo del 2019 di 1,80 euro per azione, che rappresenta un valore totale di circa 1,4 miliardi di euro”. Dal canto suo Boeing, da tempo in forte difficoltà a causa dei problemi legati al 737 Max,  ha annunciato di aver sospeso il pagamento della cedola e di aver intenzione di cancellare tutti i programmi di riacquisto di azioni fino a nuovo ordine. 

In questo contesto bisogna considerare la profonda crisi dell’intero comparto aereo mondiale. Il coronavirus sta mettendo in ginocchio le compagnie aeree e, secondo il Center for Aviation (Capa), entro la fine di maggio tantissime società saranno già in bancarotta. Pochi giorni fa la Iata aveva parlato di perdite di fatturato pari a 113 miliardi di dollari, cifra che ormai sembra destinata a salire prepotentemente.

Passando all’automotive, la prima società del settore a sospendere il dividendo è Ford. Lo scorso 4 febbraio, l’azienda Usa aveva deciso di “premiare” i suoi azionisti con una cedola complessiva di 2,5 miliardi di euro. Alla base della decisione c’è lo stop alla produzione stabilito al causa del coronavirus. 

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