Anche nel 2019 è arrivato il momento di pensare ai dividendi. La primavera per la Borsa non rappresenta solo la stagione in cui comincia il bel tempo, le temperature diventano più miti e il sole risplende nel cielo azzurro. Del meteo agli azionisti probabilmente interessa poco, ciò nonostante tutti gli investitori aspettano ogni anno con trepidazione questo periodo. Il motivo è presto detto: tra febbraio e marzo le principali società quotate rendono nota la remunerazione da conferire ai soci sugli utili dell’anno precedente.
Man mano che i vari bilanci vengono approvati – e il calendario è fitto e variegato – i consigli di amministrazione comunicano anche la proposta di dividendo che dovrà essere approvata dall’assemblea dei soci e spesso i risparmiatori retail e istituzionali ne approfittano anche per dare “un’aggiustatina” ai loro portafogli in modo da non perdersi le cedole più ricche.
Per il 2019 le date da segnare in rosso sul calendario sono essenzialmente due: il 23 aprile e il 20 maggio, due giorni in cui le principali società quotate sul Ftse Mib staccheranno la loro cedola, con pagamento che nella stragrande maggioranza dei casi è previsto tra due e tre giorni dopo.
Come ogni anno, la domanda che gli azionisti si pongono è sempre le stessa: quale sarà la società “più generosa” del listino principale? Quest’anno il quesito diventa ancora più importante perché dopo le pesanti perdite accumulate nel 2018 (il Ftse Mib ha chiuso l’anno in ribasso di oltre il 16%), i soci sperano finalmente di recuperare qualcosa.
L’anno scorso le aziende quotate nel listino principale erogarono 17 miliardi di cedole. Come andrà quest’anno? Per il momento è ancora troppo presto per fornire cifre complessive, ma una prima idea sugli importi e sul payout delle singole cedole è già possibile farsela.
DIVIDENDI 2019: LA CLASSIFICA DEL FTSE MIB
A livello generale possiamo dare agli azionisti una buona notizia. Al netto di qualche eccezione, quasi tutte le società del Ftse Mib hanno deciso di aumentare il dividendo rispetto all’anno precedente e quindi la cifra complessiva da destinare agli investitori supererà i 17 miliardi di euro erogati l’anno scorso.
La classifica prende in considerazione solo i dividendi già annunciati dalle singole società e che devono ancora essere sottoposti al via libera delle assemblee.
Ci siamo basati solo sull’importo previsto per singola azione e non sul rendimento che invece si calcola dividendo i dividendi annui di una società per il prezzo corrente di un’azione.
Utilizzando questo parametro, anche quest’anno in vetta alla classifica si posiziona Azimut, che il 7 marzo ha annunciato l’intenzione di distribuire 1,5 euro per azione (2 euro lo scorso anno), pari ad un pay-out del 141% al lordo delle ritenute di legge. La cedola sarà pagata per un minimo di 3/4 per cassa e per il rimanente in azioni proprie detenute in portafoglio dalla società.
Al secondo posto c’è Banca Generali che il prossimo 20 maggio staccherà un dividendo pari a 1,25 euro per azione, seguita da Ferrari con 1,03 euro per azione (stacco cedola il 23 aprile).
Al quarto e quinto posto nella classifica dei dividendi si piazzano Recordati con 0,92 euro per azione (da 0,85) e Atlantia con 0,9 euro per singolo titolo. In quest’ultimo caso, la holding ha deciso di abbassare l’importo della cedola rispetto a 1,22 euro erogati l’anno scorso.
In sesta posiziona in termini di importo per azione c’è Eni, con 83 centesimi (da 80) per azione, di cui 0,42 distribuiti nel settembre 2018 a titolo di acconto. Il dividendo a saldo di 0,41 per azione sarà in pagamento dal 22 maggio 2019 con stacco cedola il 20 maggio 2019
Settima Fca, il cui cda ha proposto un dividendo di 65 centesimi per azione per una cifra complessiva pari a 1 miliardo di euro. Attenzione però perché occorre considerare che la società guidata da Mike Manley distribuirà anche un dividendo straordinario di 2 miliardi (1,3 euro per azione) per la cessione di Magneti Marelli, il cui closing è previsto nel secondo trimestre del 2019.
Ottavo posto con 47 centesimi per azione (erano 37 un anno fa) per Mediobanca, nono con 43 centesimi per azione per Prysmian (stabile). Chiude la Top 10 Moncler, con 40 centesimi per azione dai 28 dell’anno precedente.
Questa la classifica parziale delle società “più generose” del Ftse Mib. In questo contesto occorre considerare che all’appello mancano ancora colossi del calibro di Enel e Generali.
DIVIDENDI 2019: CHI OFFRE I RENDIMENTI PIù ALTI
Nell’impostare una strategia di investimento e di diversificazione di portafoglio non conta solo la cifra stanziata per singola azione, ma soprattutto il rendimento che ogni società decide di garantire sul dividendo.
Anche in questo caso c’è una notizia buona (molto buona) per gli azionisti. Le aziende del Ftse Mib saranno molto generose anche in termini di dividend yield che a livello medio ammonterà quest’anno al 4,8%, il più alto di tutti i listini del Vecchio Continente che, secondo le stime di Bloomberg, offriranno rendimenti compresi tra il 4,2 e il 4,5 per cento.
Per quanto riguarda il dividend yield delle singole azioni, FIRSTonline ha cercato di calcolarlo sulla base del prezzo dei titoli aggiornato alla chiusura del 7 marzo. In questo caso abbiamo incluso nella classifica anche alcune società che non hanno ancora confermato il loro dividendo, utilizzando le stime effettuate dal consensus sulle politiche remunerative e sui piani industriali.
Il primo posto non cambia. Azimut si conferma regina anche nella classifica dei rendimenti con un dividend yield da record, pari all’11 per cento. Secondo gradino del podio per Intesa Sanpaolo che il prossimo 20 maggio staccherà una cedola pari a 19,7 centesimi per azione, al lordo delle ritenute di legge. A livello complessivo, i dividendi cash proposti sono pari a 3,449 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 3.419 milioni del 2017 e pari all’85% di payout ratio indicato nel Piano di Impresa per il 2018. Per quanto riguarda il rendimento aggiornato al 7 marzo, la percentuale supera il 9%.
Medaglia di bronzo per Unipol Sai, la cui cedola di 0,145 euro per azione garantirà un rendimento del 6,5%.
Seguono:
- Banca Generali, dividend yield: 5,66%,
- Generali, dividendo stimato pari a 0,9 euro, dividend yield: 5,6%,
- Poste Italiane, dividendo stimato pari a 43 centesimi, dividend yield: 5,5%,
- Eni, dividend yield: 5,43%,
- Mediobanca, dividend yield: 5,3%
- Snam, dividendo di 0,226 euro, dividend yield: 5,18%
- Enel, dividendo stimato pari a 28 centesimi per azione, yield: 5,1%
Attenzione in questa classifica non viene menzionata Fca perché, tenendo conto del solo rendimento ordinario, l’azione non entrerebbe nella Top 10. Se però alla cifra si aggiunge anche la cedola straordinaria promessa per Magneti Marelli, il rendimento garantito da Fca sarebbe pari al 15% e consentirebbe alla società di conquistare addirittura il primo gradino del podio.