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Diversità e inclusione, Hera fra i primi 25 al mondo nel ranking di Thomson Reuters

Roberto Serra Iguana Press

Nell’edizione 2018 del “Diversity and Inclusion Index” di Thomson Reuters, Hera, con un punteggio di 73,5 punti, è risultata la seconda azienda in Italia e la 22esima al mondo e prima multiutility a livello globale. Lo fa sapere l’azienda, precisando che la ricerca ha preso in esame un campione composto da oltre 7.000 aziende quotate a livello globale.

Il Diversity and Inclusion Index è un indice ideato e realizzato dal colosso internazionale dell’informazione finanziaria Thomson Reuters, che analizza le performance delle società sulla base di molteplici fattori, riconducibili a quattro aree: diversità, inclusione, sviluppo delle persone e controversie legate all’esposizione sui media.

Hera ha “una percentuale di donne nei ruoli di responsabilità pari, nel 2017, al 31,3% – si legge in una nota – Complessivamente in aumento, la quota di personale femminile si conferma peraltro al di sopra della media del settore (24,3% contro il 15,9%). A questi dati va poi aggiunta una percentuale di impiegati con disabilità che tocca il 4,3% della popolazione aziendale e contempla anche ruoli manageriali”.

L’impegno del Gruppo Hera nell’ambito delle politiche di inclusione e tutela della diversità “parte da lontano e si consolida nel 2009 con la sottoscrizione della Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro, con cui l’azienda si è impegnata, assieme ad altri attori pubblici e privati, nella lotta contro la discriminazione sul luogo di lavoro – prosegue la nota – Fondamentale, inoltre, è stata l’introduzione nel 2011 del Diversity Manager, che ha l’obiettivo di favorire ulteriormente i processi di sviluppo delle politiche di inclusione e di valorizzazione delle diversità. Da tempo, infine, Hera aderisce al quinto obiettivo per uno sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, specificamente dedicato alla parità di genere”.

“Nel Gruppo Hera riteniamo la diversità un valore. – commenta Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera – Negli anni abbiamo dato impulso a politiche orientate a favorire l’inserimento, l’integrazione e la crescita dei nostri dipendenti. Oltre un quinto di essi è infatti composto da donne, che salgono al 31,3% nei ruoli direttivi, molto al di sopra della media di settore. Un risultato che si aggiunge al buon esito delle nostre politiche di welfare avviate dal 2016, con una attenzione particolare all’alternanza casa-lavoro: il piano di welfare, che ha interessato i quasi 9 mila dipendenti del Gruppo, ha registrato un’adesione pressoché totale ed arricchito un’offerta di servizi il cui valore supera i 3,5 milioni di euro all’anno”.

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