Il 2018 è stato un anno di crescita per le esportazioni distrettuali piemontesi, il cui valore è aumentato di 473 milioni di euro per un ammontare complessivo di 9,2 miliardi di euro, nuovo record storico dell’export regionale. In termini percentuali la crescita è stata del 5,4%, un dato superiore al +2,2% del totale distretti italiani e alla sostanziale stabilità del manifatturiero piemontese. È questo il dato chiave che emerge dal Monitor dei Distretti del Piemonte 2018, messo a punto dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, e presentato oggi da Cristina Balbo, Direttore regionale Piemonte Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo e dagli economisti Giovanni Foresti e Romina Galleri della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
L’analisi per singolo distretto evidenzia come l’anno si sia chiuso con un export in crescita per 8 distretti su 11. In particolare, 4 distretti piemontesi si sono collocati in assoluto tra i primi 25 distretti italiani per crescita in valore delle esportazioni: Vini delle Langhe, Roero e Monferrato, al terzo posto in Italia, Nocciola e frutta piemontese, Tessile di Biella e Dolci di Alba e Cuneo rispettivamente in diciannovesima, ventesima e ventiduesima posizione. Inoltre, 6 distretti piemontesi su 11 hanno raggiunto il proprio picco di export. Sono l’Oreficeria di Valenza, i Vini delle Langhe, Roero e Monferrato, il Tessile di Biella, i Dolci di Alba e Cuneo, il Caffè, confetterie e cioccolato torinese e il Riso di Vercelli.
Le esportazioni distrettuali sono aumentate sia verso i mercati maturi (+6,1%) che verso i nuovi mercati (+3,5%). Svizzera, Germania, Regno Unito e Stati Uniti gli sbocchi commerciali a maggiore crescita. Il 2018 è stato un anno particolarmente brillante per i Vini delle Langhe, Roero e Monferrato, le cui esportazioni hanno raggiunto quota 1,566 miliardi di euro, con un balzo del 16%. Il confronto con gli altri distretti italiani dei vini evidenzia come i piemontesi abbiano trainato la crescita registrando un incremento delle esportazioni rispetto all’anno precedente di 216 milioni di euro su 261 di aumento complessivo. Crescita delle esportazioni a doppia cifra anche per la Nocciola e frutta piemontese: +24,9% corrispondente ad un aumento in valore di 69 milioni di euro.
Il distretto è riuscito a recuperare il calo che aveva caratterizzato il 2017 e a ricollocare le proprie esportazioni vicino ai livelli massimi. Tutti i distretti agro-alimentari piemontesi sono caratterizzati dal segno più: +5,5% per i Dolci di Alba e Cuneo, pari ad un aumento di 66 milioni di euro; +1,4% per il Caffè, confetterie e cioccolato torinese, pari a 7 milioni di euro; +3,4% per il Riso di Vercelli, pari a 6 milioni di euro. Per quanto riguarda il sistema moda, si segnala l’aumento del 5% del Tessile di Biella, che nel 2018 ha raggiunto il proprio massimo storico di 1,44 miliardi di euro, grazie ad un incremento dell’export pari a 68,5 milioni di euro. Particolarmente virtuosi i comparti dell’abbigliamento e dei tessuti in lana. Anche in questo caso il confronto con gli altri distretti del tessile italiani risulta vincente: Biella ha raggiunto i risultati migliori sia in termini di crescita in valore che di variazione.
Anche l’Oreficeria di Valenza, nonostante l’andamento altalenante dei quattro trimestri, ha chiuso il 2018 in positivo con una crescita delle esportazioni del 2,2%, corrispondenti a un valore di 44 milioni di euro, stabilendo il nuovo massimo storico di 2,1 miliardi di euro. Nel 2018 il distretto, unico in crescita a livello nazionale, ha mantenuto il primato di maggior esportatore tra i distretti orafi italiani. In calo, invece, l’export dell’unico distretto piemontese del sistema casa, i Casalinghi di Omegna: -7,6%, corrispondente ad un arretramento delle esportazioni di 4 milioni di euro.
Luci e ombre, infine, per la meccanica distrettuale piemontese: in aumento del 2% solo le esportazioni della Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia, corrispondente a un importo di 28 milioni di euro. I Frigoriferi industriali di Casale Monferrato e le Macchine tessili di Biella, invece, hanno mostrato un decremento delle esportazioni, rispettivamente del 2,4% pari ad un calo di 7 milioni di euro e del 18,7% pari ad un calo 21 milioni di euro.