L’export dei distretti dà segnali incoraggianti: il 2011 è stato il secondo anno consecutivo di crescita a doppia cifra (+10,3%). Nell’anno passato le esportazioni hanno eguagliato i valori della Germania e abbondantemente superato quelli francesi.
I distretti industriali sono il vero fiore all’occhiello dell’economia italiana: le sinergie locali hanno permesso all’export di tornare vicinissimo ai livelli pre-crisi. Nonostante ciò, nell’ultimo trimestre del 2011 la maggior parte di essi ha subìto le conseguenze delle tensioni finanziarie: le esportazioni hanno infatti registrato un significativo rallentamento della crescita (+4,8%).
Non è andata così, invece, per gli agglomerati tecnologici, che, pur crescendo nel 2011 (+6,7%) meno che nel 2010 (+17,7%), hanno battuto in volata gli altri poli industriali, chiudendo il quarto trimestre in crescita nei settori hi-tech.
La crescita annuale dei poli tecnologici si è rivelata più bassa, nel 2011, di quella relativa ai distretti tradizionali, anche perchè questi ultimi hanno dovuto recuperare una maggior perdita degli anni 2009-2010.
In termini di valore economico, le esportazioni dei 142 distretti si sono attestate a 77,5 miliardi (quasi il 20% del Pil), mostrandosi particolarmente effervescenti in Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige e Toscana. Brillante anche l’Umbria e l’Emilia, in crescita del 10%, mentre i distretti meridionali hanno chiuso l’anno su valori stabili rispetto al 2010. Le esportazioni sui mercati emergenti risultano in crescita più rapida (+12,5%) rispetto alle mete tradizionali (+9,2%). In primo posto per destinazione, la Germania si conferma come principale partner economico del Paese.
FARMACEUTICA
I farmaceutici hanno trainato il settore, esportando in valore una cifra record, pari a 9,3 miliardi di euro. L’export del polo laziale, ad esempio, dopo un 2010 più che brillante (+33,2%), ha continuato a crescere anche nel 2011 con una variazione positiva del 9,8%, per un valore pari a 4,7 miliardi di euro, confermandosi come primo polo italiano del settore. In seconda posizione bene anche il distretto napoletano, in crescita del 18,6% anche grazie agli scambi intrafirm della multinazionale svizzera Novartis. Bene il polo milanese (+2,5%), e quello toscano (+1,4%).
ICT
L’export ICT ha evidenziato una crescita dell’8.8% sul 2010. Il distretto di Torino è primo in classifica: cresce del 43.1%, grazie alle vendite sui mercati tedeschi, turchi, spagnoli e statunitensi. Anche Roma va molto bene: +12,8%, mentre Catania (+12,2%), è trainata dalle efficienti sinergie innescate dalla presenza in loco della italofrancese StMicroelectronics. Corre anche il Veneto (+11,9%), sostenuto da buoni risultati su tutti i principali mercati. Il polo di Milano cresce di meno (4,9%), ma risulta il primo in Italia per volumi di export. A Bologna e Modena si registrano ottime performance sui mercati giapponese e cinese: rispettivamente +37,7% e +21,1% di vendite. Il polo di Trieste cresce del 2,9%, trainato dal mercato francese. Gli unici poli ict a perdere sono quello di Genova (-16,1%), penalizzato dal cattivo andamento del mercato russo, e quello dell’Aquila.
AERONAUTICA
E’ un settore in debole ma costante crescita: +0,5%, trainato dal polo romano che cresce del 71,1%, grazie alle vendite sul mercato francese e del Kazakistan. Si rialza la Puglia (41,3%), che vende bene in Usa, mentre cresce poco il polo torinese (+3,1%), che sconta la frenata delle vendite sul mercato statunitense. In calo Napoli e Varese: rispettivamente, -6,2% e -18,2%.
BIOMEDICALE
Il settore cresce del 7,6%, trainato dalla buona performance del polo di Padova (+13,7%) e di Mirandola, che si riprende dal calo del 2010 crescendo dell’1%. I mercati tradizionali rimangono rilevanti, ma cresce anche l’export verso gli emergenti. Colpisce l’andamento nel quarto trimestre, in crescita del 6,1% rispetto al 5,2% del precedente, in controtendenza con l’andamento dell’export di tutto il paese. Il merito va alla farmaceutica, in particolar modo ai poli toscano-laziali, che però hanno visto una crescita delle ore di CIGS autorizzate, a causa dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendali.