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Distretti agroalimentari italiani: esportazioni in crescita del 9,2% nel 2021, oltre quota 22 miliardi

Secondo il Monitor dei distretti di Intesa Sanpaolo, quasi tutte le filiere si posizionano su livelli di esportazioni superiori al livello pre-pandemia – Boom del vino oltre quota 6 miliardi

Distretti agroalimentari italiani: esportazioni in crescita del 9,2% nel 2021, oltre quota 22 miliardi

Nel 2021 le esportazioni dei distretti agroalimentari italiani hanno registrato un bilancio positivo, superando la cifra di 22 miliardi di euro e realizzando un aumento del 9,2% rispetto al 2020. È quanto emerge dal Monitor dei Distretti Agroalimentari a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

Nel dettaglio, la dinamica complessiva dell’export dei distretti agroalimentare italiani è in linea con l’evoluzione delle esportazioni italiane di cibi e bevande, che hanno superato nel 2021 il traguardo dei 50 miliardi. Un andamento al rialzo che prosegue ininterrotto dal 2010 e non si è arrestato neanche durante la pandemia.

Le esportazioni

Sul fronte delle esportazioni, sono in crescita quelle verso Germania, Stati Uniti e Francia; calano, invece, quelle verso la Gran Bretagna, a causa di complicazioni dovute alla Brexit. Salgono a doppia cifra quelle verso le economie emergenti e resta bassa l’esposizione nei mercati di Russia e Ucraina, che nel complesso assorbono solo l’1,6% delle esportazioni agroalimentari italiane (366 milioni di euro).

I prezzi alla produzione

Sul risultato influisce anche una dinamica di rialzo dei prezzi alla produzione (+2,6% nel 2021 rispetto all’anno precedente), con un’accelerazione nell’ultimo trimestre dell’anno, in particolare per alcuni comparti. Il più interessato è quello dell’olio (+10,3%), seguito a distanza dal lattiero-caseario (+3,3%); tutti gli altri settori registrano aumenti contenuti e inferiori alla media di settore, con le bevande che hanno invece registrato un lieve calo.

La filiera del vino

Quasi tutte le filiere si posizionano su livelli di esportazioni superiori al livello pre-pandemia. La filiera del vino, prima per valori esportati nel 2021, supera per la prima volta la soglia di 6 miliardi di euro, con una crescita del 12,5% rispetto all’anno precedente (+10,6% rispetto al 2019). Il contributo maggiore arriva dal distretto dei Vini di Langhe, Roero e Monferrato (+15,3% nel 2021), ma registrano una performance molto positiva anche i Vini dei colli fiorentini e senesi (+20,7%), il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+15,5%), i Vini e distillati del Friuli (+20,5%) e i Vini e liquori della Sicilia occidentale (+15,7%).

Le filiere dei prodotti agricoli e alimentari

Prodotti agricoli

Anche la filiera dei prodotti agricoli prosegue sulla tendenza del 2020 e registra una crescita del 9,4%. Tutti i distretti si posizionano ampiamente al di sopra dei livelli del 2019; spicca in particolare il Florovivaistico di Pistoia (+30,6% rispetto al 2020; +40,6% rispetto al 2019).

Pasta e dolci

Nella filiera della pasta e dolci (+7,4% nel 2021) emergono il distretto dei Dolci di Alba e Cuneo (+15,1% nel 2021) e dei Dolci e pasta veronesi (+13,2%). In contrazione, ma ampiamente al di sopra dei livelli di export del 2019, i comparti pasta dell’Alimentare di Avellino (-3,6% nel 2021) e dell’Alimentare napoletano (-14,2%).

Carni e salumi

Nella filiera delle carni e salumi (+16,2% tendenziale) spiccano in maniera particolare i Salumi del Modenese (+22,4% nel 2021) e il Prosciutto San Daniele (+34,2%). L’unico distretto ad arretrare parzialmente nel 2021 è quello dei Salumi dell’Alto Adige (-1,9% tendenziale; ma +3,2% rispetto al pre-pandemia).

Lattiero-caseario

Anche la filiera del lattiero-caseario registra un deciso progresso nel 2021 (+15,5%). In lieve ritardo solo il Lattiero-caseario di Reggio Emilia (-3% nel 2021; -1,1% rispetto al 2019).

Caffè

Positiva anche la dinamica della filiera del caffè (+14,1% tendenziale), con tutti e tre i distretti in forte crescita, in particolare il Caffè, confetterie e cioccolato torinese (+15,1% nel 2021; + 32,8% rispetto al 2019).

Olio

Nella filiera dell’olio, il distretto dell’Olio toscano (che pesa per il 70% del totale) si posiziona su livelli invariati rispetto al 2020 (-0,2%), mentre crescono sia l’Olio umbro (+8,4%) che il comparto olio dell’Olio e pasta del barese (+5%).

Conserve

Luci e ombre invece per la filiera delle conserve (-3,7% nel 2021): i progressi registrati dalla metà dei distretti, Marmellate e succhi di frutta del Trentino-Alto Adige (+7,7%) e i comparti conserve dell’Alimentare di Parma e dell’Alimentare di Avellino (entrambi con un +8,1%), non riescono a compensare l’arretramento delle Conserve di Nocera (-3,7%) e dei comparti conserve dell’Alimentare napoletano (-0,3%) e dell’Ortofrutta e conserve del foggiano (-46,1%). La filiera, che si confronta con un 2020 di forte crescita sui mercati esteri, è nel complesso oltre i livelli del 2019.

Riso

Stessa dinamica per la filiera del riso (-4,2% nel 2021; +9,3% rispetto al 2019). Infine, risultato positivo anche per il distretto dell’ittico, che con una crescita del 20,3% rispetto al 2020 recupera quasi completamente i livelli precrisi (-1,3%).

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