I lavoratori statunitensi che la settimana scorsa hanno chiesto per la prima volta il sussidio di disoccupazione sono stati 326 mila, 2mila in meno della rilevazione precedente. Gli analisti, al contrario, avevano previsto una crescita a quota 331mila. Una certa volatilità a cavallo della fine dell’anno, tuttavia, potrebbe aver falsato in parte i numeri.
La media delle quattro settimane, più attendibile in quanto non soggetta alle fluttuazioni del mercato, è calata di 13.500 unità, a 335mila. Il dato resta al di sotto delle 400mila unità, soglia che secondo gli analisti segnala una fase di stallo.
Il numero complessivo dei lavoratori che ricevono sussidi di disoccupazione da più di una settimana relativo alla settimana terminata il 4 gennaio, l’ultima per la quale è disponibile il dato – è salito di 174mila unità, a quota 3.030.000.
Dagli Stati Uniti arrivano anche i dati relativi ai prezzi al consumo, che sono cresciuti leggermente il mese scorso. Secondo quanto reso noto dal dipartimento del Lavoro americano, l’indice è salito dello 0,3%, in linea con le previsioni degli analisti.
Il dato “core”, ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,1%, anche in questo caso in linea con le previsioni.
Nell’intero 2013 il dato generale è aumentato dell’1,5% e la componente “core” dell’1,7%, poco rispetto agli standard storici e sotto il 2% considerato ottimale dalla Federal Reserve. E’ da luglio 2011 che il dato “core” annuale oscilla tra 1,6 e 2,3%. A incidere sul movimento del dato generale è stato il rialzo dei prezzi dell’energia, con i carburanti balzati del 3,1%.