“Dal 2011 ad oggi abbiamo perso oltre 600mila posti di lavoro, e nel 2014 ci sarà ancora da soffrire”. Non serve molta fantasia al presidente di Unioncamere, intervenuto oggi a Roma alla XII Giornata dell’Economia, per descrivere, all’indomani dei drammatici dati diffusi dall’Istat, la situazione occupazionale delle imprese italiane.
Unioncamere prende dunque atto dei dati da record negativo (disoccupazione ai livelli del 1977 e quasi metà dei giovani senza lavoro) e non è neanche troppo ottimista sull’anno in corso, ma avanza una proposta al governo Renzi, che diventa una promessa: “Nei prossimi due anni alleggeriremo, per quello che ci compete, il carico fiscale sulle nuove imprese, in particolare quelle costituite da giovani imprenditori (secondo gli standard europei, tali si considerano fino agli under 40, ndr): attraverso l’esenzione totale per i primi due anni dei costi relativi all’iscrizione al Registro delle imprese delle Camere di commercio, creeremo nel periodo di tempo indicato oltre 30mila aziende in più”.
Ancora poco, se si considera che solo nel 2013 ne sono state chiuse, per colpa della crisi, più di 110mila (+7% rispetto al 2012), ma un primo segnale. Come? A Unioncamere spetta solo la tassa sul diritto annuale, che anche nel caso delle aziende con milioni di euro di fatturato non supera i 200 euro l’anno. “L’aiuto sostanziale lo diamo però – spiega ancora Dardanello – offrendo gratuitamente, per i primi due anni di vita dell’azienda, tutti i nostri servizi di accompagnamento, dalla consulenza alla formazione, al business plan”.
Il risultato, anche con uno sforzo relativamente piccolo in confronto agli eventuali interventi governativi, sarebbe già interessante: 51mila occupati in più in due anni, molti dei quali giovani, che diventerebbero 130mila complessivi considerando l’indotto attivato dalle nuove imprese. “L’incremento del valore aggiunto del sistema Paese sarebbe di quasi 3 miliardi di euro, che schizzerebbero a 7,5 miliardi tenendo appunto conto dell’indotto”, specifica il presidente dell’associazione camerale.
Ma sono i giovani pronti per questa sfida? In alcuni sì, visto che cinque di loro, provenienti da tutta Italia, sono stato premiati proprio oggi come startup dell’anno secondo Unioncamere, in ambiti che vanno dalla ricerca alla tecnologia, dall’energia all’ambiente. E molti altri sono in lizza. Unioncamere stima infatti che sono 123mila i giovani che avrebbero intenzione di dar vita a una nuova iniziativa imprenditoriale ma che, per mancanza di mezzi finanziari o per le difficoltà connesse alla fase di start up (difficoltà burocratiche, poca conoscenza dei mercati, ecc.), rinunciano al proprio proposito.
Proprio a questo bacino potenziale è rivolta l’iniziativa presentata oggi nell’ambito della 12ª Giornata dell’Economia. Concretamente, da subito: tutti i giovani aspiranti imprenditori potranno difatti rivolgersi agli Sportelli per l’imprenditorialità giovanile attivati dalle Camere di commercio (c’è l’elenco su www.filo.unioncamere.it), ricevendo assistenza e supporto per l’avvio di una nuova iniziativa imprenditoriale. Il tutto senza pagare nulla, né il servizio, né il diritto annuale o i diritti di segreteria previsti dalla normativa.
Opportunità da sfruttare, soprattutto per il Meridione. Secondo i dati Istat e Unioncamere infatti, nella ripartizione geografica delle imprese giovanili, comandano nettamente quelle di Sud e Isole, con 270mila già registrate (quasi quanto quelle di Centro e Nord-Ovest messe insieme) e soprattutto 77mila potenziali, il doppio di quelle di tutto il resto della penisola.