L’Italia ha subito perdite economiche per oltre 62 miliardi di dollari nel corso del 2022 a causa di eventi naturali catastrofali scatenati dal cambiamento climatico, il che dovrebbe accendere un faro sulla necessità di prendere al più presto provvedimenti strutturali, non solo per proteggere ambiete e vite umane, ma anche per non dispendere fondi.
In particolare l’Italia ha perso oltre 13 milioni di dollari a causa degli incendi avvenuti lo scorso anno tra giugno e luglio, altri 25 milioni di dollari per le tempeste di grandine registrate nel solo mese di agosto e altri 24 milioni di dollari a causa delle alluvioni nelle Marche a settembre 2022 e ad Ischia a novembre.
E’ questo il drammatico bilancio reso noto da Aon plc, società leader nei servizi professionali a livello mondiale, con il suo report 2023 Weather, Climate and Catastrophe Insight, che identifica i trend a livello globale dei disastri naturali e dei cambiamenti climatici per aiutare a prendere decisioni migliori per gestire la volatilità e migliorare la resilienza globale.
A livello globale perdite economiche per 313 miliardi di dollari
“Le catastrofi naturali hanno causato perdite economiche globali per 313 miliardi di dollari nel 2022, il 4% in più rispetto alla media del XXI secolo, di cui 132 miliardi di dollari coperti da assicurazione” dice il rapporto. I dati dimostrano che il 2022 è stato il quinto anno più costoso per gli assicuratori, con circa 50-55 miliardi di dollari di danni assicurati a livello globale derivanti dall’uragano Ian negli Stati Uniti, la seconda catastrofe naturale più costosa della storia dal punto di vista assicurativo. Sebbene la maggior parte delle perdite totali nel 2022 sia rimasta non assicurata, il “gap di protezione” del 58% è stato uno dei più bassi mai registrati, evidenziando un cambiamento positivo nel modo in cui le imprese stanno affrontando la volatilità attraverso la mitigazione del rischio e come le compagnie assicurative stiano fornendo ulteriore protezione alle comunità meno servite attraverso l’accesso al capitale.
Gli eventi catastrofali sono sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico
“Gli effetti del cambiamento climatico che portano ad eventi catastrofali sempre più pesanti, in termini di perdite economiche e di vite umane, sono sempre più frequenti anche in Europa” dice Pietro Toffanello, Amministratore Delegato di Aon Reinsurance Italia. “Questo report ci esorta a lavorare a soluzioni scalabili per ridurre questo tipo di rischi e a prendere decisioni migliori sulla base di dati e analytics”. L’innovazione tecnologica negli ultimi anni ha permesso una migliore comprensione delle modalità in cui si svolgono le catastrofi naturali e una valutazione più rapida e approfondita dei danni dopo un evento climatico estremo.
Tuttavia lo studio di Aon ribadisce la necessità di costruire strategie articolate che tengano conto della mitigazione dei rischi legati al cambiamento climatico su tutti i fronti.
Nel 2022 sono stati 421 le catastrofi naturali nel mondo
Nel 2022 sono stati registrati nel mondo 421 eventi di catastrofi naturali degni di nota, un numero superiore alla media di 396 del XXI secolo. In essi hanno perso la vita 31.300 persone, di cui 19.000 nella sola Europa, principalmente a causa delle ondate di calore. L’uragano Ian è stata la seconda catastrofe naturale più costosa della storia dal punto di vista assicurativo, superata solo dall’uragano Katrina nel 2005. In Europa invece è Eunice la tempesta di vento più costosa dal 2010, con 3,4 miliardi di dollari di perdite assicurate. Le diffuse grandinate in Francia hanno contribuito al secondo più alto risarcimento per catastrofi naturali del Paese, pari a 6,9 miliardi di euro (7,4 miliardi di dollari).
La siccità e le ondate di calore hanno colpito duramente l’Europa, gli Stati Uniti, la Cina e altri Paesi. I risarcimenti assicurativi globali per il rischio siccità sono stati i secondi più alti mai registrati, con 12,6 miliardi di dollari a livello mondiale.
“Le devastazioni causate dai disastri naturali in tutto il mondo dimostrano la necessità di una più ampia adozione di strategie di mitigazione del rischio, tra cui una migliore gestione degli eventi disastrosi e sistemi di allerta che migliorino la resilienza”, ha dichiarato Michal Lörinc, head of Catastrophe Insight di Aon. “Mentre gli impatti del cambiamento climatico diventano sempre più visibili in tutto il mondo, sono gli aspetti socioeconomici, demografici e la distribuzione della ricchezza a rimanere uno dei principali fattori di perdita finanziaria. I dati contenuti in questo report aiuteranno le organizzazioni non solo a migliorare la propria mitigazione del rischio, ma anche ad agire per colmare il gap di protezione a livello globale, per proteggere meglio le comunità in cui viviamo e lavoriamo”.