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Diritto d’autore: tutto quel che c’è da sapere su FIRST Tutorial

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E’ possibile proteggersi dai “ladri dell’ingegno” nell’era di Internet? E cosa rischia davvero il folto popolo degli “scariconi” via web di musica, film o pubblicazioni in formato elettronico? Le risposte non sono semplici e in molti casi non scontate. Ecco allora un utile breviario.

Arriva con due tutorial pubblicati su FIRST Tutorial e allestiti dai titolari dello studio legale ONTIER Pardo Vicenzi.

Conviene ad esempio sapere che “il diritto d’autore, o copyright, nasce al momento della creazione dell’opera, senza necessità di un intervento da parte di alcun ente e/o autorità” a prescindere “dalle motivazioni di colui che le realizza (per hobby o per professione)”, ma che “non sono proteggibili le idee”.

Tutelarsi? “Attraverso il deposito presso la Siae di opere inedite si ha prova avente data certa dell’esistenza dell’opera” ma esistono anche altre organizzazioni a cui rivolgersi, sebbene con procedure piuttosto complesse. Ma già nella fase precedente “l’artista potrà tutelarsi mediante accordi di riservatezza con i quali le parti assumono l’obbligo contrattuale di non diffondere quanto svelato”.

Sul versante di chi rischia di essere accusato di violazione del copyright vale la pena di sapere che “la legge sul diritto d’autore ammette la possibilità di effettuare una copia privata per uso personale di un’opera coperta dal diritto d’autore” a condizione “che non vi sia contrasto con lo sfruttamento normale dell’opera e non si arrechi pregiudizio ai titolari dei diritti”. Al contrario di ciò che molti pensano “è possibile cedere l’originale e trattenere per uso privato una copia” che “può essere anche utilizzata da altri purché a scopo personale”. In ogni caso “non è consentita la cessione della copia a titolo oneroso” pena il rischio di procedimenti sia civili che penali. Ampio l’armamentario a disposizione degli inquirenti, che “possono, in fase di indagine preliminare, avere accesso alle piattaforme informatiche personali per fini investigativi” e possono operare perquisizioni e sequestri di materiale.

Le regole da seguire per una corretta diffusione di musica o video? “Variano a seconda che si tratti di locali aperti al pubblico o meno. L’ufficio è un luogo privato e conseguentemente è possibile riprodurre liberamente musica per scopi personali. Viceversa, nel caso di un esercizio commerciale (es. negozi di abbigliamento, supermercati), è possibile utilizzare musica come sottofondo munendosi di un’apposita licenza Siae, sottoscrivendo un abbonamento forfettario annuale o periodico” con gli organismi preposti”.

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