Dopo settimane di stallo, ecco la svolta epocale. Dopo 18 anni di quasi monopolio da parte di Sky, che ha ininterrottamente posseduto i diritti in esclusiva o per la maggior parte delle partite, oggi l’assemblea della Lega di Serie A ha votato l’assegnazione dei diritti televisivi del prossimo triennio (2021-2024, quindi a partire da questa estate) ed è ufficiale che a spuntarla sarà l’offerta di Dazn (e Tim). Dazn, che già oggi è visibile su un canale di Sky (ma comunque abbonandosi sulla piattaforma, anche se il costo dell’abbonamento viene ricompreso, con una aggiunta, in quello di Sky per chi sceglie questa formula), ha messo sul piatto 840 milioni di euro per le 10 partite di ogni giornata di campionato, grazie anche alla partnership con Tim, che oltre al supporto tecnologico (Dazn è una piattaforma 100% streaming) contribuisce finanziariamente all’offerta con una quota di 340 milioni.
La proposta di Dazn si divide in 740 milioni l’anno per le 7 partite a giornata su ogni piattaforma (pacchetto 1) e 100 milioni per le restanti 3 solo su piattaforma streaming (pacchetto 3, che è quello attualmente in possesso del broadcaster britannico). L’offerta di Sky era inferiore di 90 milioni, anche se l’operatore storico non verrà del tutto tagliato fuori dalla partita: intanto, i diritti una volta acquisiti possono essere oggetto di successivi accordi, e poi diversi presidenti di club stanno insistendo affinché sin da subito su Sky finiscano tre partite a giornata (non in esclusiva, andrebbero comunque anche su Dazn), il cosiddetto pacchetto 2, che eviterebbe a Dazn di violare la “no single buyer rule” (la regola che impedisce a un singolo operatore di comprare tutti i pacchetti) e allo stesso tempo consentirebbe di incassare ulteriori 70 milioni. Si decide entro lunedì 29 marzo e in tal caso il totale da dividersi tra i 20 club salirebbe dunque a 910 milioni, un buon jackpot anche se inferiore al minimo teorico fissato dalla Lega, pari a 1,15 miliardi.
La formula Dazn-Tim (+ 3 eventuali partite in co-esclusiva su Sky) ha convinto così la maggioranza dei club. Per assegnare i diritti tv hanno votato a favore 16 società su 20, sono stati contrari solo Genoa, Samp, Sassuolo e Crotone.