Matteo Renzi interviene alla direzione del Partito democratico, a partire dalle 17.30 (secondo il programma ufficiale diramato dal sito del partito) e senza dibattito. Una seduta veloce, in quanto subito dopo il premier si recherà al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per rassegnare le dimissioni formali e dare il via dunque, a partire da domani e per i prossimi giorni, alle tradizionali consultazioni del Capo dello Stato, al termine delle quali prenderà in qualche modo forma un nuovo Governo, di transizione. Prima delle elezioni politiche ci vorrà infatti un governo che faccia la nuova legge elettorale alla luce del pronunciamento sull’Italicum della Corte Costituzionale del 24 gennaio prossimo.
Nascerà dunque, come auspica il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, un governo che qualcuno chiama di scopo o qualche altro di responsabilità nazionale e che deve rifare la legge elettorale per la Camera e per il Senato e gestire gli appuntamenti internazionali (G7 e G20) dei primi mesi del 2017. Verosimilmente quindi le elezioni si terranno nella tarda primavera del 2017, anche se non manca chi (Grillo e Salvini) vorrebbe votare subito e chi (Bersani e Berlusconi) vorrebbe arrivare alla scadenza naturale del 2018.