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Dipendenti pubblici in ufficio dal 15 ottobre: Draghi firma il decreto

Pixabay

È arrivata l’ufficialità. Dal 15 ottobre, giorno in cui entrerà in vigore l’obbligo di green pass per la stragrande maggioranza dei lavoratori italiani, i dipendenti pubblici diranno addio allo smart working e torneranno in ufficio.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha firmato oggi, venerdì 24 settembre, l’apposito dpcm (Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri) che stabilisce che “la modalità ordinaria di lavoro nelle Pubbliche amministrazioni dal 15 ottobre torna ad essere quella in presenza”. 

Dopo oltre un anno e mezzo trascorso a lavorare da remoto, i dipendenti pubblici torneranno dunque alle loro scrivanie. Il decreto prevede anche che “le pubbliche amministrazioni assicureranno che il ritorno in presenza avvenga in condizioni di sicurezza, nel rispetto delle misure anti Covid-19”.

La notizia era nell’aria da giorni ed era stata anticipata più volte dal ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta che oggi, a margine della cerimonia dei premi Leonardo, ha ribadito “ci sarà il ritorno in presenza di tutta la pubblica amministrazione, per accompagnare la crescita e la vita dei cittadini che hanno diritto di ricominciare a vivere”. 
Nel frattempo il Governo continua a lavorare su un provvedimento volto a regolare lo smart working nella Pa. L’accordo “penso possa essere maturo entro un mese”, ha detto il ministro, precisando che le nuove modalità di lavoro agile saranno regolate da un contratto e avranno “una base dal punto di vista informatico. Si fa smart working per la soddisfazione dei cittadini e delle imprese, non può essere contro”, ha spiegato ancora. Le risorse necessarie per finanziare il nuovo smart working saranno legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

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