Continua lo stallo della situazione politica italiana, che si fa sempre più ingarbugliata e simile a un vicolo cieco che, alla fine, porta solo a nuove elezioni. Intanto volano gli stracci dentro il Partito democratico, sgretolato al suo interno da questa lunga attesa e dalla frustrazione di dover cercare un alleato che non si trova.
Ieri sera Matteo Renzi, dopo gli scambi di cortesie con Bersani e il suo establishment (attacchi al segretario, Marini e alla Finocchiaro), ha incontrato Silvio al Teatro Regio di Parma, dove si celebravano i cento anni della nascita di Pietro Barilla. Un incontro che certo non rischiara le nuvole che si addensano sopra il Pd.
Nel colloquio, durato circa mezz’ora, i due si sono trovati d’accordo sulla sfiducia nei confronti delle possibilità di successo di un esecutivo di minoranza guidato da Bersani, ferma restando la volontà dei grillini di non votare la fiducia. Sia per il sindaco di Firenze che per il leader del Pdl, ridotte ormai al lucimino le possibilità di un governo Pd-Pdl a larghe intese, l‘unica via possibile è quella di tornare alle urne.
Prima, si dovrà eleggere il nuovo presidente della Repubblica: la prima votazione per scegliere chi sarà il successore di Giorgio Napolitano si terrà tra due giorni, il 18 di aprile. Su questo tema, però, Berlusconi e Renzi non sono e non possono essere d’accordo, perchè il candidato del sindaco di Firenze è Romano Prodi che, ovviamente, non trova l’appoggio del leader del Pdl.
Il Pd, nonostante le scudisciate di Renzi, insiste sulla stessa rosa di nomi, che vede in pole Amato e Marini, anche se si vaglia la possibilità di proporre un outsider. Mentre, notizia dell’ultima ora, il candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Repubblica sarà Milena Gabanelli, uscita vincitrice dalle “Quirinarie”, davanti a Gino Strada e Stefano Rodotà.