Crowdfunding civico. Ovvero una nuova soluzione non solo per startup private ma anche per enti pubblici, associazioni, organizzazioni no profit, e progetti creativi o innovativi. A incominciare dal più nobile di questi, primo caso in Italia (al momento): la raccolta fondi per la ricostruzione della Città della Scienza a Napoli, che in un anno ha già raccolto oltre 1 milione di euro tramite 2.206 finanziatori.
Dove non arrivano i soldi pubblici o comunque i convenzionali metodi di finanziamento, arriva dunque il nuovo modello di business lanciato da DeRev, startup innovativa nata nell’agosto 2012 da un’idea del blogger Roberto Esposito e ora principale piattaforma italiana di crowdfunding, che proprio oggi ha visto entrare nel capitale con una quota del 17,5% Digital Magics, venture incubator quotato alla Borsa di Milano.
Da oggi, dopo questa operazione che dà il via ufficiale al progetto di civic crowdfunding dopo l’esperimento-pilota di Bagnoli, cliccando su www.derev.com anche le pubbliche amministrazioni (comuni, province, regioni ed enti pubblici) possono lanciare campagne di raccolta fondi per finanziare progetti e opere di pubblico interesse, come il restauro di monumenti e aree pubbliche, la realizzazione di iniziative o eventi nella propria città, e lo sviluppo di servizi innovativi per il trasporto pubblico e il miglioramento della vita cittadina.
Come quello che, proprio oggi, ha visto Bulgari donare 1,5 milioni al Comune di Roma per il restauro della Fontana di Trevi a Piazza di Spagna. L’obiettivo, concettualmente nobile, è che a fianco del mecenatismo possa anche intervenire il crowdfunding, rendendolo locale e sociale: a partecipare è tutta la comunità di cittadini accomunati dall’idea di migliorare i propri spazi e le proprie città. Il civic crowdfunding può intervenire quando la pubblica amministrazione non riesce a risolvere il problema da sola, dando vita a un processo virtuoso ed etico che coinvolga in prima persona anche comuni, assessorati ed enti pubblici. Basta saperlo, e l’iniziativa di oggi è più di un assist.
Lo strumento, del resto, è di comprovato successo: secondo i dati del Massolution Report 2013 – The Crowdfunding Industry, nel 2012 la “raccolta di massa” è cresciuta nel mondo dell’81%, raggiungendo la cifra di 2,7 miliardi di dollari, con 1 milione di campagne finanziate con successo. In Europa la crescita si è attestata al 65%, con un risultato di 945 milioni di dollari secondo le rilevazioni di due anni fa. La gran parte del traffico del crowdfunding è generato dall’Europa occidentale, con l’Italia subito a ruota di Paesi come Regno Unito, Francia e Germania.
“Siamo entusiasti di questo investimento – ha detto Roberto Esposito, Founder e Ceo di DeRev -, che segna una tappa fondamentale per la nostra startup. Si tratta di un risultato che apre importanti prospettive di crescita e di sviluppo per DeRev, grazie al supporto di un incubatore importante come Digital Magics”. Gli fa eco Enrico Gasperini, fondatore e Presidente di Digital Magics: “Le comunità hanno da sempre aiutato se stesse tramite il crowdfunding, anche se in passato non era chiamato così: lo dimostrano ad esempio la storia del Duomo di Milano e della base della Statua della Libertà. È un modello di business molto interessante e altamente scalabile su cui vogliamo puntare: abbiamo scelto DeRev perché è una startup innovativa che sta già dimostrando, con l’esperienza e gli ottimi risultati, di avere tutte le potenzialità per diventare un business disruptive di successo anche a livello internazionale”.
