L’Italia acquisterà 90 caccia F-35, 40 in meno di quelli previsti nel programma Joint Strike Fighter che erano 131. Lo ha annunciato il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola nel corso dell’audizione presso la commissione Difesa del Senato.
Questo è solo un elemento del piano di riduzione dei costi che ha in mente il ministro per i prossimi 10 anni. Una riduzione del personale del 20%, “Bisogna ridurre lo strumento difesa e ricalibrare il personale. Ridurre il personale e recuperare risorse per l’operatività e gli investimenti. Attualmente lo strumento militare e’ di 183mila militari e trentamila civili, dovremmo progressivamente scendere a 150mila militari e 20mila civili. Cioè 43mila unità in meno, il 20%, rispetto alle dimensione attuale”.
Questo taglio del personale sarà graduale e riguarderà soprattutto i quadri gerarchici e i dirigenti ovvero ammiragli e generali con un taglio del 30%. Il ministro della Difesa ha poi chiarito che intende portare avanti la riduzione del personale attraverso “ingressi calibrati e ridotti del 20/30%”.
Mobilità verso pubblica amministrazione e impieghi civili, aspettativa per i quadri e forme di part time per alcuni impieghi, è questa la ricetta del ministro per quello che lui stesso ha definito “un percorso doloroso ma inevitabile”.